Voluto, fortissimamente voluto da Walter Veltroni, nato nel 2006, oggi il Festival del Cinema di Roma è già caduto in mezza disgrazia. La kermesse, infatti, abolisce la giuria: ad assegnare i premi nella prossima edizione, in programma dal 16 al 25 ottobre, sarà soltanto il pubblico (al termine di ogni proiezione gli spettatori potranno esprimere il loro gradimento sulla pellicola). Le ragioni? Esclusivamente di budget: in tempo di crisi e spending review di soldi ce ne sono pochi, e il Festival ne incassa ancor meno. Ne segue la sforbiciata agli stipendi della giuria. Il presidente della Fondazione Cinema per Roma, Paolo Ferrari, ha spiegato: "Ci è stato chiesto di organizzare una manifestazione che tornasse allo spirito originario, più festa che festival". E ancora: "L'abolizione delle giurie ci consentirà un risparmio di spesa, al momento non sappiamo ancora quantificarlo. I costi infatti variano di anno in anno, a seconda della provenienza e delle richieste dei diversi giurati, ma si tratta in ogni caso di cifre consistenti". Il grande sogno veltroniano, dunque, ora si ritrova a dover fare i conti della serva: il preventivo di spesa per il 2014 è di 9 milioni di euro, 5 dei quali proverranno da soci pubblici. Ma poichè Regione, Comune e Camera di Commercio hanno convenuto di non aumentare il proprio intervento e sosterranno il Festival 2014 con 1,130 milioni di euro ciascuno, e poiché il contributo della Provincia scenderà a 300 mila euro, ora il Festival deve trovare nuove partecipazioni.