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Fecondazione assistita, Lorenzin: "Niente catalogo e massimo 10 bambini dallo stesso genitore biologico"

di Nicoletta Orlandi Posti domenica 13 luglio 2014

2' di lettura

«Donazioni gratuite e no a cataloghi. Un limite è necessario per evitare che nascano troppi bambini da uno stesso genitore biologico. Tra i cinque e i dieci è un’ipotesi». Lo dice in una intervista al Corriere della Sera, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a proposito delle nuove regole sulla fecondazione assistita dopo la sentenza della legge 40 che ha dichiarato illegittimo il divieto italiano all’impiego di gameti esterni alla coppia. Niente cataloghi - «Niente cataloghi con le caratteristiche estetiche di chi ha i gameti - aggiunge - chiederemo solo garanzie di tipo sanitario e sarà previsto un consenso informato dettagliato e rigoroso». Quanto al limite di età, Lorenzin ha detto che a suo parere, «dovrebbe essere uguale a quella prevista per l’omologa», circa 52 anni. Domani, ha spiegato il Ministro, «si riunisce il gruppo di lavoro di circa venti esperti da me nominati per affrontare un serie di problemi e garantire qualità e sicurezza ai cittadini. Le loro osservazioni mi serviranno a valutare possibili e eventuali misure anche normative. Ho stabilito questa fase istruttoria con la scadenza del 28 luglio. Tempi rapidi». Lorenzin sottolinea che «c’è una sentenza della consulta da rispettare e noi dobbiamo eseguire assicurando però, il massimo delle garanzie ai pazienti: cercheremo di assimilare il meglio dagli altri Paesi che hanno iniziato prima di noi. Al centro dell’attenzione genitori e bambini». Donatori - Per quanto riguarda la selezione dei donatori, il ministro ha detto che «saranno più stringenti i test infettivi, per esempio Aids o epatite. Verranno introdotti test genetici obbligatori, che per l’omologa non erano previsti. Resta fermo il principio dell’anonimato». E sempre a proposito delle regole sulle donazioni, Lorenzin ha spiegato che «una donna che decide di dare in dono i suoi ovociti, non può subire troppe stimolazioni e dobbiamo preoccuparci che non venga sfruttata. Indicheremo quante raccolte di gameti possono essere fatte da una stessa persona e con quale intervallo fra una e l’altra. Pensiamo ad un codice etico nazionale che permette di contare le diverse donazioni. Sarà regolamentata anche la egg sharing cioè la possibilità che le donne sottoposte a cure antisterilità mettano a disposizione gli oviciti in sovrannumero. All’estero sono previste delle agevolazioni sul piano dei costi per queste volontarie». I diritti dei bambini - E a proposito del diritto del bambino a risalire alle proprie origini, e cioè ai genitori biologici, il Ministro ha spiegato che «è un punto fondamentale che andrà approfondito e sarà incluso nel consenso informato. Legislazioni straniere tendono sempre più a garantire il diritto a conoscere le propria identità e il diritto all’anonimato dei donatori è caduto in diversi Paesi in seguito a conteziosi legali». Riferendosi all’episodio dell’Ospedale Pertini, il ministro ha sottolineato che si tratta di un caso «spinosissimo di cui dovrebbe occuparsi il Parlamento soprattutto ora che i figli della provetta sono tanti e saranno sempre di più con l’avvento dell’eterologa. Ci sono sentenze in contraddizione. Sarebbe bene prevedere, in caso di scambio, a chi appartengano i bambini».

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