Anni, o meglio decenni, a cantare Bandiera rossa e a sventolare sugli spalti bandiere con la falce e martello e Che Guevara. E poi la nemesi: a guidare la squadra arriva uno che ha più volte dichiarato di aver sempre votato Msi prima di passare berlusconiano. Accade a Livorno, squadra che vanta la tifoseria più "rossa" del calcio italiano e forse d'Europa in una città dove politicamente la sinistra è sempre stata fortissima. Il neo-patron livornese si chiama Stefano Bandecchi, è stato parà in missione in Libano ed è un imprenditore attivo nel campo della ristorazione. Ma la sua passione è la politica. Peccato, per i tifosi del Livorno, che lui "straveda" per l'altra parte: in città, qualche anno fa, si candidò al Comune con Berlusconi, a Roma ha fondato il Movimento Unione italiano per sostenere Gianni Alemanno (0,19% dei voti). "Non sarò certo io a offendermi se sentirò cantare Bandiera rossa allo stadio: è una canzone emozionante perchè parla di lavoro" dice a La Stampa. Ma, a offendersi, potrebbero essere gli altri, quelli che alle partite stanno in curva, che sul muro dello stadio hanno già appeso uno striscione di "benvenuto" al nuovo proprietario: "Bandecchi attento... a Livorno fischia ancora il vento". Chissà se arriverà anche la bufera.