300 tonnellate di oro in due anni, per un giro di affari di 14 miliardi di euro. Questo è quanto è stato venduto dalle famiglie italiane nel biennio 2011-2012 ai negozi "Compro oro", dove circa 17 milioni di persone sono entrate per vendere l'oro di famiglia. In tempi di crisi, infatti, per arrivare a fine mese molti italiani hanno dovuto dire addio ai ricordi avuti in eredità da genitori e nonni e si sono separati da collane, orecchini, orologi e anelli di famiglia. Vuoto normativo - Su circa 22mila agenzie sorte nelle città italiane negli ultimi anni, solo 554 sono gestite da Bankitalia. Tutte le altre, invece, agiscono all'interno di un vuoto normativo che ancora non è stato regolarizzato, come affermano alcune associazioni del settore: "Per aprire un'attività non servono permessi, lo può fare chiunque". Così l'assenza di normative statali ha aperto le porte alla criminalità organizzata, che - come dimostrano alcune indagini della Guardia di Finanza - ha visto nell'enorme giro di guadagni una facile fonte di introiti e come mezzo per riciclaggio, frode e evasione fiscale. Una nota del Senato, infatti, rende noto che solo il 30-40% delle attività di Compro Oro sono "imprese di tutto rispetto, trasparenti e fondate sulla serietà professioale", mantre il resto sarebbe fondato su attività illecite.