Matteo Renzi deve ancora trovare le coperture per i tagli dell'Irpef e i famosi 80 euro in busta paga ma già pensa a nuovi "bonus". Questa volta per i carcerati. Il governo sta per varare il nuovo piano carceri. Quasi certamente l'esecutivo sceglierà di porre rimedio al sovraffollamento delle carceri con un decreto legge. L'obiettivo di palazzo Chigi è uno solo: evitare che l'Italia debba pagare, dal prossimo maggio, multe milionarie ai detenuti che scontano la pena in condizioni disumane. Così anche il Guardasigilli, Andrea Orlando si sta muovendo per varare una "manovra carceraria" in tempi brevi. Il piano - Secondo quanto racconta Repubblica, Orlando chiederà alla Corte Ue di trasferire in Italia i ricorsi giacenti di altrettanti detenuti, circa 3mila di cui almeno 2mila ammissibili. A occuparsene sarà o un giudice civile o molto più probabilmente il magistrato di sorveglianza. Una volta presi i vari ricorsi verrà applicato il nuovo piano del governo che prevede risarcimenti per i carcerati. La strategia di via Arenula prevede due strade, a seconda che il detenuto abbia già finito di scontare la pena e si rivolga alla giustizia quando è già fuori di cella, oppure che sia ancora in carcere. In entrambi in casi, la richiesta di compensazione non potrà essere presentata dopo sei mesi da quando il fatto, lo stato di carcerazione disumana in questo caso, sia avvenuto. Per chi è già fuori dal carcere, Orlando pensa a un indennizzo tra i 10 e i 20 euro per ogni giorno di detenzione scontato. Sconti di pena - Al ministero ricordano che la Corte Ue già stabilisce un rimedio compensativo e lascia agli Stati la facoltà di fissare la misura e gli strumenti in base al diritto interno. Per chi invece è ancora in carcere arriva invece uno sconto di pena che però non potrà essere superiore al 20% rispetto al periodo ancora da scontare. Insomma a quanto pare tra le priorità del governo c'è quella di riempire le tasche dei carcerati. E i ricorsi saranno di certo migliaia. Con la speranza magari di trasformare la pena detentiva in un affare per ottenere qualche euro in più dallo Stato.