Lampedusa, tre milioni di euroal centro per gli immigrati

I responsabili della struttura chiedono ancora un milione e mezzo, il Tar deve decidere se gli spetta
di Lucia Espositodomenica 12 gennaio 2014
Lampedusa, tre milioni di euroal centro per gli immigrati
2' di lettura

Sono dei veri e propri lager, i centri di accoglienza per i migranti sono diventati, soprattutto a causa del sovraffollamento, dei posti terrificanti. Eppure, come riporta il sito lanotiziagiornale.it hanno ricevuto dallo Stato tre milioni di euro. Ma questi soldi non bastano, perché hanno speso molto di più. Chiedono un altro milione e mezzo. Adesso il Tar del Lazio vuole vederci chiaro su come sono stati usati questi soldi: i giudici vogliono stabilire se a chi occupa il centro di soccorso e prima assistenza di Lampedusa, devono essere dati altris soldi. Lampedusa è l'isola del miraggio per chi cerca fortuna nel nostro paese e, dopo la strage dei mesi scorsi. è diventato il simbolo della tragedia umana di disperati che arrivano da lontano ma anche di un Paese che non sa mettere un freno agli arrivi di clandestini. Lo Stato - scrive il sito -  paga circa 30 euro al giorno a persona. La battaglia legale - "Nel 2011 alla società che gestisce il centro, la Lampedusa Accoglienza srl, inserita nel consorzio di cooperative sociali Sisifo e prima nel Consorzio nazionale servizi, sono andati oltre 3 milioni di euro. Stessa cifra l’anno dopo. L’emergenza del 2011 avrebbe però portato ad accogliere più stranieri e per il servizio svolto in due mesi, tra febbraio e aprile, società e consorzi hanno chiesto un altro milione e mezzo", si legge. Ma poi a gestire l'arrivo degli sbarchi dopo la primavera del 2011 era stato incaricato come commissario il prefetto di Palermo. Quest’ultimo, però, ha negato la richiesta di ulteriore denaro. Ovviamente è cominciata la battaglia legale perché i gestori del centro non vogliono rimetterci e hanno chiesto ai igudici amministrativi di condannare il Ministero dell'interno a pagare. Il Tar del Lazio ha nominato un consulente, Enrico Laghi a cui hanno chiesto di verificare la corrispondenza tra  le somme richieste e quelle provate dai documeti contabili, la regolarità della documentazione e l’attendibilità. La battaglia è ancora aperta.