I professori sono salvi. Ma a pagare per loro potrebbero essere i bidelli e tutto il personale non docente. Dopo la retromarcia del ministero del Tesoro su quella pretesa di rimborso da 150 euro per gli scatti maturati dai docenti nel 2012, ora si profila la stangata per chi lavora a scuola ma non ha una cattedra da professore, il personale non docente. A lanciare l'allarme, dopo che il governo ha rassicurato che non ci sarà alcun prelievo per gli insegnanti, è una denuncia della Cisl Scuola: "Mentre sembra risolta la questione degli scatti pagati nel 2013, un secondo fronte si apre sul versante degli istituti contrattuali riguardanti il personale Ata" (cioè quello amministrativo, tecnico e ausiliario)". L'allarme - In una nota il sindacato spiega che "senza alcun preavviso e in assenza di ogni confronto con le organizzazioni sindacali" il Miur ha infatti inviato "in data 7 gennaio una nota agli Uffici Scolastici Regionali, comunicando che presumibilmente con la mensilità del prossimo febbraio si darà luogo al graduale recupero delle somme corrisposte negli anni scolastici 2011/12 2012/13 al personale Ata individuato, negli stessi anni, come avente titolo all'attribuzione della I e II posizione economica di cui alla sequenza contrattuale 12 maggio 2011". "Non pagheranno" - Il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, dopo la denuncia dei sindacati è però interventua al Tg1 per rassicurare il corpo non docente: "Anche il personale Ata - ha dichiarato - può stare tranquillo, stiamo lavorando in queste ore sia sui docenti che sui non docenti. Eravamo insieme fino a poco fa con i tecnici del ministero dell'Istruzione e di quelli dell'Economia per lavorare su questi temi", ha dichiarato.