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Roma, il rettore de La Sapienza: "Polizia di merda"

di Andrea Tempestini domenica 31 agosto 2014

3' di lettura

Una vicenda che risale allo scorso 8 luglio, ma i cui dettagli emergono solo oggi. Il "teatro" è l'Università La Sapienza di Roma, la terza più grande d'Europa, dove è in corso la campagna elettorale per il rinnovo del rettore. Il protagonista è il rettore stesso, Luigi Frati, da dieci anni alla guida dell'ateneo (quattro spesi da vice, sei da rettore). Frati, però, non vuole mollare, e si è ricandidato per la guida dell'università. E lo scorso 8 luglio, rivela Repubblica, il rettore ha cercato di portare via dagli uffici del commissariato di polizia interno alla Sapienza un romeno, fermato dagli agenti e sotto interrogatorio per ricostruire una vicenda di volantinaggio elettorale all'interno dell'università contro uno dei candidati, il professor Giancarlo Ruocco. Nei verbali di polizia in cui si ricostruisce l'accaduto, si legge che Frati è entrato nel "commissariato universitario", ha fatto qualche domanda al piantone e dopo aver avvistato un giovane straniero seduto di fronte al commissario Mario Spaziani ha chiesto agli agenti che gli fosse consegnato. "Questa è la Sapienza, fino a prova contraria, e di questa università sono il responsabile fino alla fine di ottobre. Lasciate stare gli innocenti, quest'uomo non ha fatto niente di male. Piuttosto - ha aggiunto - andate a sgombrare gli studenti che occupano abusivamente il Lucernario". Una richiesta presentata in modo aggressivo, alla quale i poliziotti hanno risposto spiegando al rettore che non poteva restare lì poiché c'era un interrogatorio in corso. Ma il rettore ha insistito, prendendo per un braccio il rettore e gridando: "Questa è la mia università". "Polizia di merda" - Il clima si scalda, i poliziotti reagiscono e c'è un accenno di spinte e resistenze. Poi Frati molla la presa, ed esce dagli uffici commentando ad alta voce: "Polizia di merda". Il commissario Spaziani, dunque, ha contattato il questore che ha chiesto un rapporto, e poi ha invitato il commissario a firmare una denuncia penale nei confronti del professor Frati: abuso d'ufficio, resistenza e calunnia sono i reati contestati, complice l'insulto alla polizia. Da par suo, nella stessa mattinata, il rettore ha scritto una lettera di protesta al questore di Roma in cui chiede perché in una università dove "non vi è mai stata censura", non appena "viene criticato un candidato a rettore, colui che mette i volantini sotto il parabrezza, un innocuo personaggio viene fermato". E ancora: "Perché questo brillante attivismo nei confronti di un poveraccio e una tolleranza con gli altri?". Quindi un nuovo attacco alla polizia: "Ci sono intoccabili e poveracci, tal che si è deboli con i forti che compiono illegalità e forti con un poveraccio che per pochi euro distribuisce volantini". Il contesto - Una vicenda che si inserisce in una infuocata campagna elettorale per il rettorato, dove si fronteggiano sei candidati (due sostenuti da Frati, tre apertamente contrari). L'8 luglio il romeno fermato stava distribuendo volantini dal titolo: "Da Amaldi a Ruocco: la triste parabola del dipartimento di Fisica della Sapienza". Giancarlo Ruocco, 55 anni, è il prorettore per la ricerca e il candidato più temuto da Frati: tra i due c'è stato un vivace scambio di accuse. Nel dettaglio, il volantino distribuito era una email inviata dal professor Luciano Pietronero, un altro fisico ed avversario di Ruocco, che accusava lo stesso Ruocco di essere diventato un "arbitrario uomo di potere con la promozione a capo del dipartimento di Fisica e dell'Italian institute of technology". Il giovane romeno, da par suo, ha subito confessato: "Un mio connazionale mi ha dato dieci euro e un pacco di carta alto così chiedendomi di venire all'università a distribuirla". Il connazionale è stato rintracciato dalla polizia e ha confessato di aver a sua volta ricevuto 30 euro e una risma degli stessi volantini da un signore in giacca e cravatta, non ancora identificato. La denuncia contro Frati per le offese alla polizia è stata presentata al rettore il 10 luglio.

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