I redditi degli italiani tornati a quelli di trent'anni fa

di Nicoletta Orlandi Postidomenica 14 settembre 2014
I redditi degli italiani tornati a quelli di trent'anni fa
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Il reddito disponibile delle famiglie italiane è tornato ai livelli di 30 anni fa. È quanto emerge dal rapporto di Confcommercio sui consumi. Nel 2014 il reddito è stato di 17.400 euro (come nel 2013), nel 1986 era di 17.200 euro. Nel corso dell’ultimo anno tutte le categorie e le funzioni di consumo sono state penalizzate e sottoposte a un’attenta revisione da parte delle famiglie. Le diminuzioni più sensibili hanno interessato i pasti in casa e fuori casa (-4,1%) e in particolare l’alimentazione domestica (-4,6%), i viaggi e le vacanze (-3,8%) e la cura di sè e la salute (-3,5%), al cui interno si è registrata la netta flessione della spesa per abbigliamento e calzature (-6,3%) sottolinea Confcommercio nel rapporto. In poco più di 20 anni i consumi degli italiani sono cresciuti complessivamente soltanto del 12,3% e questa crescita è dovuta esclusivamente alla dinamica positiva dei servizi. Lo comunica la Confcommercio nel suo rapporto dell’ufficio studi sui consumi. Consumi fermi - La debolezza della domanda interna deriva, secondo Confcommercio, essenzialmente dai consumi di beni che sono fermi da oltre un ventennio. I consumi pro capite, tra il 1992 e il 2014 , mostrano uno sviluppo in termini reali inferiore al 6%. Escludendo gli affitti imputati tale variazione cumulata scende a poco più del 4%. Secondo Confcommercio, la virata strutturale della domanda verso i servizi si riflette nella costante crescita della quota di spesa destinata alla fruizione dei servizi. Nel 2013 la spesa dei servizi ha raggiunto il record del 53% dei consumi. Al contempo si conferma il trend crescente delle spese destinate ai consumi di beni e servizi obbligati, sale al 41% sul totale dei consumi la quota delle spese incomprimibili (nel 1992 era il 32,3%). Crolla l’acquisto di beni commercializzabili, passato dal 51,4% del 1992 al 39% del 2014. Tra gli obbligati, sottolinea Confcommercio, in poco più di 20 anni è cresciuta significativamente la spesa per l’abitazione (passata dal 17,1% al 23,9%). Potere d'acquisto in picchiata - «I dati diffusi da Confcommercio confermano in pieno quanto denunciamo da anni: la grave perdita del potere di acquisto delle famiglie ed il conseguente calo dei consumi, persino di quelli più necessari» dicono Federconsumatori e Adusbef in una nota. Molto vicini anche i numeri: secondo quanto recentemente rilevato dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, infatti, il potere di acquisto delle famiglie dal 2008 ad oggi è diminuito di ben il -13,4%, mentre la spending review delle famiglie, sempre da tale data, ha raggiunto la cifra impressionante di 2.967 euro.