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Morte Loris, Veronica incastrata dalla madre e dalla sorella

di Andrea Tempestini domenica 14 dicembre 2014

2' di lettura

Accusata dell'omicidio di Loris, suo figlio: ora Veronica Panarello si trova in carcere. Ma più che le telecamere, ad incastrarla è stata la famiglia: la madre e la sorella, per la precisione, le accusatrici di Veronica. Sono rispettivamente Carmela ed Antonella che, stando ai verbali dei Carabinieri, hanno dipinto un quadro della madre spietato. E, soprattutto, le due donne mostravano di aver capito cosa era successo sin dal principio. "Non abbiamo colpa" - Si parte da lunedì scorso, due giorni dopo l'omicidio. Al telefono la sorella di Veronica dice alla madre, poco dopo che Veronica era stata portata al Mulino dove fu ritrovato Loris: "Vicino a dove, indovina?". E Carmela, la madre, risponde: "No, vicino a dove non lo so". Così la sorella di Veronica rincara: "Dove andava a prendere l'acqua, lì è stato trovato il bambino, lì mi hanno fatto passare. Lo sai come mi sono sentita?". E ancora, la sorella di Veronica rincara: "In poche parole lei ha potuto prendere al contrario con la macchina e andarsene a Donnafugata". Insomma, aveva immaginato tutto. E la madre delle due, sempre al telefono, tenta di consolarla con queste parole: "Ma noi non abbiamo colpa, Linuzza, se questa è un'alienata". "Dammi mio figlio" - Già, per la madre, Veronica è un'"alienata". Sempre la madre, agli inquirenti, avrebbe poi spiegato: "Io e mio marito ci siamo subito accorti che Veronica sin da bambina soffriva di manie persecutorie, che era aggressiva e violenta e, infatti, sin dall'età di sette anni, quando ci trovavamo in Liguria, è stata seguita da uno psicologo. Ma con il passare del tempo si è rifiutata di sottoporsi alle visite". Emergono poi altri particolari agghiaccianti: sabato, il giorno dell'omicidio, Veronica accusò la madre di averle rapito il figlio. Come racconta Il Mattino, quando Veronica arrivò accompagnata dai carabinieri a casa della maddre, le intimò: "Dammi mio figlio". Che però, intanto, era morto, in quel mulino. E, infine, quelle parole della sorella Antonella sulle fascette al centro dell'inchiesta, quella che per lei fu "una sceneggiata" di Veronica. Una serie di parole, una serie di circostanze e di indizi che fanno pensare che sin dal primo giorno la madre e la sorella di Veronica avessero immaginato che dietro all'orrore poteva davvero esserci Veronica.

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