Gli indipendentisti del Veneto hanno compiuto una curiosa azione dimostrativa a sostegno del (discusso) referendum sull'indipendenza del Veneto. La delegazione ha deciso di recarsi in Svizzera presentando alla frontiera il passaporto della Republica Veneta - con una sola b, come prevede il dialetto -, per cercare di affermare a livello internazionale il risultato della votazione di due settimane fa. La notizia è riportata da alcuni giornali locali veneti e del Canton Ticino, dove i dimostranti si sono recati con una delegazione "guidata" dal presidente del governo veneto Albert Gardin. Riconoscimento internazionale - Arrivati alla dogana di Chiasso, una città svizzera che si trova al confine con l’Italia, gli indipendentisti hanno esibito i passaporti del "nuovo stato", esultando quando le guardie di confine elvetiche hanno accettato i loro documenti come se fossero validi. Giunti in Svizzera, i manifestanti hanno incontrato alcuni politici ticinesi, guidati dal deputato leghista Massimiliano Robbiani, con i quali hanno discusso di questioni europee, tra cui il referendum svizzero contro l'immigrazione di massa. Secondo gli organizzatori della protesta, questo gesto proverebbe che la Svizzera ha ufficialmente accettato la nuova entità statale veneta, idea smentita dal fatto che nessuna istituzione elvetica ha rilasciato una conferma in questo senso.