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I poliziotti del Siulp adottano una nigeriana

di Nicoletta Orlandi Posti domenica 24 agosto 2014

2' di lettura

Nella gestione dell’emergenza emigrazione da parte delle forze dell’ordine c’è spazio anche per storie di straordinaria solidarietà. L’ultima arriva dalla questura di Nuoro, dove alcuni giorni fa si è presentata una giovane madre nigeriana di appena 26 anni con tre figli piccoli al seguito che, per un disguido burocratico di cui è stato vittima al marito, si ritrova sola, senza alloggio e sostentamento. «Da qualche tempo - spiega Matteo Baldi, segretario provinciale del Siulp di Nuoro -, vivevano in Sicilia con un permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura barbaricina quando, per rinnovo dei documenti, il marito di questa giovane è dovuto rientrare nel proprio paese per adempiere a scartoffie burocratiche. Da qui l’odissea. Durante il viaggio di ritorno dell’uomo, in uno scalo in Marocco, viene trattenuto col sospetto di detenere un permesso di soggiorno italiano fasullo». Da allora, sono passati alcuni mesi, dell’uomo nessuna notizia se non quella di essere stato inviato nella Repubblica del Benin. La giovane donna decide quindi di tornare al punto di partenza del soggiorno in Italia: Nuoro. Qui si trova di fronte ad una sfilza di porte chiuse da parte degli enti di assistenza e decide di rivolgersi alla Polizia per chiedere aiuto. Da subito la Questura ha attivato ogni canale assistenziale possibile «trovandosi un muro di risposte negative salvo qualche rara eccezione temporanea», spiega Baldi. Nell’emergenza i poliziotti della Questura «a partire dal nuovo Vicario sino all’ultimo agente», si sono adoperati per sostentare in qualche modo la giovane e i tre piccoli figli, ma la soluzione non è ancora stata trovata. Il Siulp, che nel suo principio di solidarietà, insieme al Comitato Provinciale di Nuoro della Croce Rossa Italiana, «al fine di dare manforte ai colleghi, sta cercando una sistemazione a queste persone in attesa di soluzioni definitive e di avere notizie certe del marito nella speranza che l’Ambasciata preposta risponda al telefono. Cosa che non accade in questi giorni. Purtroppo - spiega Baldi - la Questura, per la sua conformazione sia giuridica che logistica non può oggettivamente ospitare queste persone meno fortunate e per questo si fa appello a tutte le associazioni dell’isola affinché si ottenga un segnale positivo ed immediato». «La Polizia - conclude il sindacalista nuorese -, nonostante le bastonate del governo, è anche e soprattutto questo: solidarietà e umanità. Un plauso a tutti i colleghi della Questura di Nuoro che si sono adoperati per alleviare le sofferenze di questa madre e dei suoi figli».

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