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Anche i grandi chef mangiano schifezze: merendine, snack, cibo industriale

di Nicoletta Orlandi Posti domenica 30 novembre 2014

2' di lettura

Anche i grandi chef mangiano schifezze. Merendine, snack, cibo pop acquistato all'angolo della strada, e ancora salse in scatola, peccati da 3x2: c'è di tutto e di più nei peccati di gola dei cuochi più stellinati d'italia. Loro, che al ristorante servono solo alta cucina, quando non sono in servizio si lasciano andare, come tutti noi, a prodotti non proprio slow food e non proprio a chilometri zero. A rivelarlo sono gli stessi chef interrogati da Andrea Cuomo per il Giornale. Si scopre così la passione di Carlo Cracco per le patatine e non solo perché è testimonial di un'azienda che le produce; quella di Luciano Monosilio di Pipero al Rex di Roma per la Fiesta; quella di Federico Delmonte di Settembrini a Roma per i Baiocchi del Mulino Bianco, quella di Francesco Bedussi, di recente insignito del premio come migliore bar d'Italia, per il Kinder Maxi. Marco Martini, chef della Stazione di Posta a Roma, appena insignito di una stella Michelin, sostiene che "il Kinder Pinguì è patrimonio dell'umanità". Poi spiega: "Io adoro il junk food e quei miei colleghi che non lo ammettono fingono. Io ho perfino chiamato la mia piccola pasticceria “schifezze notturne”, ispirandomi alle mie trasgressioni delle ore piccole: Fruttolo mela e banana, marshmallows, lecca-lecca, Mikado". Poi c'è Felice Lo Basso chef di Unico in cima al World Join Center di Milano che non rinuncia alla Nutella e al tonno in scatola; Francesco Apreda di Imàgo dell'Hassler di Roma confessa la passione per ogni tipo di hot dog; Giancarlo Casa, che ha inventato la nouvelle vague della pizza d'autore alla Gatta Mangiona di Roma, si vanta di amare la maionese industriale e il gelato Magnum. Enrico Pezzotti adora la salsa barbecue e le Fonzies; Felice Sgarra dell'Umami di Andria i Pocket Coffee. Arcangelo Dandini dell' Arcangelo di Roma, infine, ha svuotato con Cuomo la sua dispensa piena di patatine, wafer Loacker, Pavesini, Galatine specificando: "I Buondì Motta li abbino alle animelle e le fette biscottate alle rane fritte". Buon appetito!

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