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Sinistra nel marasma, ma il centrodestra si dia una svegliata

di Nicoletta Orlandi Posti domenica 8 novembre 2015

2' di lettura

«Vinceremo di nuovo» giura il pd Pierfrancesco Majorino su Facebook. Il centrosinistra ha deciso di fare le primarie (a febbraio) e perfino gli starnuti della coalizione rossa, già arancione, diventano una scusa affinché i giornaloni intingano la penna nella saliva per lodare le truppe renziane. Sembra tutta una grande fiction, perché il premier ha già deciso di incoronare per il dopo-Pisapia il commissario Expo, Giuseppe Sala. Tutto è stabilito, ma il copione democratico impone, anche per non scontentare il resto della coalizione, di mobilitare i simpatizzanti. Il Rottamatore spera che Sala non decida di sfilarsi: lo facesse, l’ex sindaco sarebbe pronto ad annullare le primarie pur di non farsi sfuggire l’illustre candidato. Ma Majorino, che spera di essere incoronato aspirante primo cittadino a furor di popolo, a quel punto potrebbe rompere come già successo nel centrosinistra in Liguria. Chi non ha di questi problemi è il centrodestra, ma non è il caso di festeggiare. Perché a sinistra sono rumorosi come alpini al 40esimo giro di grappa, ma azzurri e leghisti sembrano Fabio Fazio quando deve fare una domanda. Tacciono, non sanno cosa fare. Perso Sala, sfumato Paolo Scaroni, irremovibile Paolo Del Debbio. Berlusconi, Salvini e Meloni devono pescare un piano alternativo. I più ottimisti ricordano che il nome di Gabriele Albertini spuntò pochi mesi prima delle urne. E alla fine vinse. Non solo. Tutto sommato c’è tutto il tempo per scegliere una strategia e un candidato, in attesa che Pd e alleati si scannino da qui alle primarie. Però c’è la sensazione che quello del centrodestra sia un cantiere in altissimo mare. Se non altro perché, dopo aver perso una serie di papabili e aver incassato il no di Salvini, le personalità in grado di guidare il centrodestra non sembrano molte. Inoltre, questo tentennare rischia di fare organizzare meglio il centrosinistra, che con Sala rischia di sfilare agli avversari Ncd e in generale ampie fette di elettorato ciellino, che sotto la Madonnina ha un peso non indifferente. «Vinceremo di nuovo» gongola infatti Majorino. È uno scenario così brutto da sembrare uno dei suoi romanzi. Magari saremo troppo pessimisti, ma nel dubbio suoniamo la sveglia. Centrodestra, batti un colpo. di Matteo Pandini

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