Boom di richieste per la fecondazione eterologa: "3.500 in 22 giorni"

di simone cerronimercoledì 30 aprile 2014
Boom di richieste per la fecondazione eterologa: "3.500 in 22 giorni"
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Appena 22 giorni dalla sentenza sulla fecondazione assistita, emessa lo scorso 9 aprile della Consulta che ha ha reso incostituzionale il divieto di eterologa della legge 40/2004, è già boom di richieste delle coppie per l'accesso alla pratica. Sarebbero circa 3.500 i contatti, l'email e telefonate che sono arrivate nei centri di fecondazione Cecos Italia. Il silenzio del Ministero della salute - Una media di 150 al giorno. Domande e chiarimenti alle quali però l'associazione, che raggruppa una rete di centri di fecondazione pubblici e privati in cui si effettuano circa 10 mila cicli l'anno, non è riuscita a rispondere in modo certo. "Si sta registrando un boom delle richieste per interventi di fecondazione eterologa - sottolinea Elisabetta Coccia, presidente dell'associazione che riunisce i centri di studio e conservazione ovociti e sperma umani, privati e convenzionati - ma è necessario che il ministero della Salute dia delle indicazioni chiare attraverso delle linee guida; ad oggi, però, non abbiamo avuto alcuna risposta rispetto alla richiesta avanzata di istituire un tavolo tecnico di confronto". Il punto è che, anche se i Centri sarebbero pronti ad effettuare questo tipo di interventi, sottolinea l'esperta, "non potremo partire se il ministero non darà indicazioni per chiarire il quadro di riferimento". Assenza di linee guida e le richieste di ovodonazioni - Il presidente quando parla di quadro di riferimento si riferisce ad esempio alla procedura per avviare il trattamento, dai costi alle liste d'attesa. "Tutte le coppie fanno la stessa domanda: qual è l'iter da seguire per la fecondazione eterologa?". Inoltre "chiedono se ci sono liste di attesa, i costi, le procedure tecniche, le garanzie del centro". Ad aumentare, nei centri Cecos, è soprattutto «la richieste di ovodonazione e non solo limitatamente all’età di accesso all'eterologa - precisa l'associazione in una nota - Sono molte, infatti, le donne la cui fertilità è stata purtroppo compromessa a cause di neoplasie o menopausa precoce o interventi chirurgici, o casi in cui la donna è fertile ma è portatrice di una malattia genetica, o i casi di ripetuti tentativi fallimentari che portano la coppia stessa a intraprendere altre strade".