Processo Dolce&Gabbana: condannati a un anno e sei mesi

di Valentina Princicmercoledì 30 aprile 2014
Processo Dolce&Gabbana: condannati a un anno e sei mesi
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Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono stati condannati a un anno e sei mesi dai giudici della Corte d'appello di Milano. Dopo il processo di oggi iniziato alle ore 12.30, la sentenza è arrivata nel pomeriggio, con i due stilisti giudicati colpevoli per la presunta evasione fiscale di circa 200 milioni di euro. Brutte notizie dunque per i due imprenditori che erano arrivati a chiudere i negozi di via della Spiga e Corso Venezia a Milano per protesta contro il processo che li aveva colpiti. Ironia della sorte: Vogue Brazil aveva da poco twittato una foto di Gabbana in vacanza in Brasile (nella foto in homepage) intento a salutare tutti dietro un cartellone da delfino...  L'intera vicenda - Le indagini sui due stilisti e altri cinque amministratori del celebre marchio D&G erano iniziate nel lontano 2007, quando da una verifica fiscale erano stati contestati alcuni dati relativi al biennio 2004-2005. Era il 15 ottobre 2010 quando la procura di Milano decide di chiudere le indagini su Dolce e Gabbana, accusati di "truffa aggravata ai danni dello Stato e di dichiarazione infedele dei redditi". Inizialmente, era stata contestata una presunta evasione del valore di 1 miliardo di euro (ovvero 420 milioni a testa per gli stilisti più altri 200 milioni dell'intera società). Secondo quanto riportato dal pm Laura Pedio, i proprietari del colosso della moda avrebbero creato una società in Lussemburgo, la Gado, per aggirare la tassa italiana all'estero e proprio per questo il pm di Milano avrebbe deciso di rinviare a giudizio i due. Nell'aprile del 2011 il gup di Milano, Simone Luerti, conferma l'assoluzione per i sette imputati "perché il fatto non sussiste e la creazione della Gado fu compiuta alla luce del sole". Ma nel novembre del 2011 il caso viene riaperto dalla Suprema Corte che vede l'elusione fiscale "un caso di rilevanza penale". E' così che nel gennaio del 2012 gli stilisti vengono condannati a pagare 343 milioni di euro di multa al fisco. La condanna viene confermata anche in appello dalla commissione tributaria di Milano, a distanza di un anno esatto. La difesa: "Siamo allibiti" - Nel giugno del 2012 cambia il gup di Milano, così Giuseppe Gennari decide di restituire gli atti alla procura, puntando direttamente al processo, senza passare per l'udienza preliminare e il 3 dicembre 2012 la Cassazione punta il dito contro D&G: "I ricorsi degli imputati sono inammissibili". Un anno fa, nonostante la richiesta di assoluzione avanzata dal sostituto procuratore generale Gaetano Santamaria Amato, Dolce e Gabbana vengono condannati a un anno e otto mesi, anche se in piedi è rimasta solo l'accusa per i 200 milioni di euro. I legali degli stilisti continuato a chiedere l'assoluzione: "Hanno pagato fino all'ultimo centesimo tutte le tasse dovute", aveva precisato la difesa. "Sono senza parole, veramente allibito. E' una sentenza inspiegabile", queste le parole di Massimo Dinoia, legale D&G all'uscita dal processo. "Faremo ricorso, del resta già la Procura generale aveva capito che non c'era motivi di riprendere in mano il caso", ha concluso l'avvocato, ricordando le parole del pg Santamaria Amato. di Valentina Princic