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Via libera dalla Camera alla legge sulle drogheNiente carcere per il piccolo spaccio e l'uso personale

di Nicoletta Orlandi Posti mercoledì 30 aprile 2014

3' di lettura

Via libera dell’aula della Camera al dl "tossicodipendenze": i sì sono stati 280, i no 146, 2 gli astenuti. Il decreto, che adesso passa al Senato per all’approvazione definitiva, prevede niente carcere per il piccolo spaccio, possibilità di lavori di pubblica utilità per condanne lievi legate alla droga, riduzione di sanzioni per l’uso personale di sostanze stupefacenti, reintroduzione e rimodulazione della distinzione tra droghe leggere e pesanti. La Fini-Giovanardi incostituzionale - Il doppio intervento sulla conversione del decreto-legge 36/2014 sulle droghe e sui farmaci ’off label’ si è reso necessario dopo che la Corte Costituzionale aveva dichiarato incostituzionale la legge Fini-Giovanardi e a seguito del caso ’Avastin-Lucentis’, due medicinali per la cura di disturbi oculari, l’uno molto meno caro dell’altro, ma privo di specifica indicazione d’uso. L’Antitrust ha sanzionato con una multa da 180 milioni di euro le aziende farmaceutiche Roche e Novartis per un cartello che avrebbe condizionato le vendite di questi due prodotti, con un esborso aggiuntivo per il Sistema sanitario nazionale stimato in oltre 45 milioni di euro nel solo 2012. Le nuove tabelle - Nel dettaglio, il decreto legge 36/2014 rimodella le tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope ridistribuendo al loro interno le sostanze in modo da renderle coerenti con il regime sanzionatorio antecedente alla legge Fini-Giovanardi; ricomprende nelle tabelle le circa 500 nuove sostanze classificate a decorrere dal 2006; ripristina la disciplina sulle modalità di prescrizione, dispensazione e registrazione dei medicinali impiegati nella terapia del dolore severo, su cui aveva avuto effetto la sentenza della Consulta; garantisce, a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto-legge, la continuazione degli effetti degli atti amministrativi adottati ai sensi del Testo unico sugli stupefacenti (Dpr 309/1990). Sanzioni - Durante l’esame in Commissione sono state introdotte modifiche relative alle sanzioni penali e amministrative. In particolare, le Commissioni hanno previsto un abbassamento delle pene previste per il cosiddetto piccolo spaccio: il reato sarà punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni e una multa da mille a 10 mila euro. In questo modo, la riduzione della pena evita di fatto il carcere. È previsto anche il ripristino della disposizione che consente al giudice, in caso di condanna per un fatto di lieve entità, di applicare al tossicodipendente, in luogo della pena detentiva, il lavoro di pubblica utilità; il ripristino delle sanzioni amministrative (e dunque la depenalizzazione) per l’uso personale di sostanze stupefacenti (tale principio era infatti venuto meno per effetto indiretto della sentenza della Corte costituzionale); infine, una tipizzazione delle circostanze di cui tenere conto per l’accertamento dell’uso personale dello stupefacente o del medicinale. Farmaci - Per quanto riguarda la disposizione sui farmaci ’off label’, inizialmente si introduceva un complesso meccanismo che permetteva all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) di autorizzare, in caso di motivato interesse pubblico, la registrazione dell’indicazione terapeutica off label di un farmaco anche in presenza di alternativa terapeutica nell’ambito dei medicinali autorizzati. In tal caso, la registrazione poteva essere avviata dal ministero della Salute o dall’azienda farmaceutica produttrice. In base al testo definitivo, invece, i medicinali utilizzati per una indicazione terapeutica diversa da quella autorizzata, previa valutazione dell’Aifa, potranno essere erogati a carico del Ssn, purchè tale indicazione sia nota e conforme a ricerche condotte dalla comunità medico-scientifica nazionale e internazionale, secondo parametri di economicità e appropriatezza.

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