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Il bluff di Renzi sulle tariffe agevolate ai politici: la norma andrà in vigore dopo le Europee

di Nicoletta Orlandi Posti mercoledì 30 aprile 2014

2' di lettura

Aveva annunciato che avrebbe abolito le tariffe postali agevolate per i partiti invitando i candidati alle Europee a trovare altri modi per convincere gli elettori. Oggi il bluff di Matteo Renzi è stato smascherato dal Fatto Quotidiano che si è accorto come la legge che prevede l'abolizione di questo privilegio andrà in vigore solo a partire dal 1° giugno 2014, ovvero una settimana dopo le elezioni. Ovviamente i partiti politici hanno tirato un sospiro di sollievo nel veder rimandata la misura anti-casta tanto sbandierata da Renzi e tanto poco gradita da loro. Cosa questa che persino il premier aveva ammesso pubblicamente nella conferenza stampa del 18 aprile scorso in cui aveva annunciato il provvedimento. Renzi, con il suo solito fare spavaldo, aveva detto che comunque l'avrebbe fatta. Poi però il passo indietro alla chetichella. Nel testo del decreto, a Cdm ancora in corso, c'era scritto: "A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto le tariffe postali agevolate sono sospese". Sulla Gazzetta Ufficiale del 24 aprile, quella con le "Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale" all'articolo 18 invece c'è la correzione: "A decorrere dal 1° giugno 2014 le tariffe postali agevolate sono soppresse". Chi ha cambiato la data? A Palazzo Chigi, rivela Wanda Marra, ieri molti hanno ammesso che neanche se ne erano accorti. La versione ufficiale: "Ci siamo resi conto che non era possibile far entrare la norma in vigore subito. E' una questione di par condicio, rispetto ai candidati: alcuni hanno già speso, altri non l'hanno ancora fatto. Non potevamo cambiare le regole in gioco a metà della campagna elettorale".

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