Bari, processo Escort: "Sconcertante quadro della vita privata di Berlusconi"

di Andrea Tempestinimercoledì 30 aprile 2014
Bari, processo Escort: "Sconcertante quadro della vita privata di Berlusconi"
2' di lettura

Il mondo, secondo le toghe. Un ritratto infamante, quello dipinto dai giudici del tribunale di Bari negli atti del processo sulle escort portate da Gianpaolo Tarantini nelle residenze di Silvio Berlusconi. Secondo i giudici emerge "uno sconcertante quadro della vita privata di vari soggetti coinvolti nella vicenda, dalle ragazze sino all'allora presidente del Consiglio". E' quanto è stato scritto nelle motivazioni della condanna dell'avvocato Salvatore Castellaneta. Un attacco in piena regola al Cav, che era stato anticipato esattamente un mese fa dal Corriere della Sera, che annunciava nuovi pesanti particolari sulle serate di Bari in uscita dalla Procura.  "Nottate boccaccesche" - Ed è continuando a leggere le 187 pagine delle motivazioni del gup del tribunale di Bari, Ambrogio Marrone, che emerge con chiarezza quanto i giudici di Bari ritengano fosse avvenuto nelle serate nella residenza di Berlusconi. Nel dettaglio, vengono ricostruiti 21 episodi tra il settembre 2008 e il maggio 2009. In totale vengono citate 26 ragazze, tra le quali Manuela Arcuri e Sara Tommasi. Il giudice si spinge a definire "boccaccesche nottate" quelle trascorse dal Cavaliere in quel periodo. Il quadro, per Marrone, va "al di là di una formale apparenza di cene eleganti" e anzi "dissimulava una fiorente attività di esercizio della prostituzione". "Mercimonio del corpo" - Nella sua tirata, il gup aggiunge: "Il materiale probatorio, nel suo contenuto di oscenità e bassezza evidenzia la situazione di mercimonio del corpo femminile e la considerazione delle donne come semplici oggetti suscettibili di commercio a scopo sessuale". Dunque, per la toga, quella organizzata da Tarantini assomgliava a "un'agenzia di reclutamento per prestazioni di servizi, poi rivelatesi di tipo sessuale". Secondo Marrone, infine, ci sarebbe anche la prova del fatto che tra gli "utilizzatori finali" ci fosse anche Berlusconi, e che il Cav avesse "l'abitudine di retribuire le ragazze con cui si intratteneva. Lo sforzo finanziario impiegato per il raggiungimento dello scopo comune dimostra che si sia trattato di una vera e propria impresa criminale finalizzata ad ottenere vantaggi economici attraverso l'uso sistematico di numerose ragazze". La vicenda - I pareri della toga, come detto, sono stati messi nero su bianco nelle motivazioni della sentenza, emessa il 10 dicembre 2013 al termine di un processo con rito abbreviato. Si tratta dello stralcio del processo "Escort" a carico di altre sette persone, processo in corso con rito ordinario al tribunale di Bari (a Tarantini, Verdoscia e Faraone è imputato il reato associativo; a Claudio Tarantini, all'Ape regina Sabina Beganovic, e alle attrici Letizia Filippi e Francesca Lana è contestato il reato di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione). Castellaneta è stato condannato per induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, ed è stato invece assolto per il reato di associazione per delinquere.