Funerali operaio morto, il parroco: "Politici, legatevi una macina al collo e buttatevi in mare"

di Giulio Bucchidomenica 28 settembre 2014
Funerali operaio morto, il parroco: "Politici, legatevi una macina al collo e buttatevi in mare"
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"I politici hanno bevuto il sangue di questi ragazzi, è meglio che si leghino una macina al collo e si buttino in mezzo al mare". Don Roberto Galiazzo, parroco di Liettoli di Campolongo Maggiore (Venezia), è durissimo nella sua omelia durante i funerali di Giuseppe Baldan, il camionista morto lunedì scorso a causa di un incidente sul lavoro a Coimpo di Adria (Rovigo). Baldan, insieme a tre operai, è deceduto per le esalazioni di una nube tossica. "Non si può morire così nel Veneto del 2014 - ha attaccato don Galiazzo -, senza maschere. Ci sono stati 24 morti sul lavoro dall'inizio dell'anno, uno a settimana. Non si può morire per portare a casa la pagnotta". Il parroco ha puntato il dito contro i politici: "Fanno le leggi, ma poi piuttosto che farle rispettare mi pare preferiscano salvaguardare i loro interessi. Con i vitalizzi dei consiglieri regionali quanti controlli sulla sicurezza si potrebbero fare?". Il riferimento all'ex governatore Giancarlo Galan, arrestato per le tangenti del Mose, è diretto: "Quando vengono incastrati, poi, si dichiarano incompatibili con il carcere. Chi è debole di cuore, chi cade accidentalmente in giardino potando le rose. Che vergogna, hanno bevuto il sangue di questi ragazzi. E allora è meglio che si mettano una macina al collo e che si buttino in mezzo al mare".