Diffamazione, la Cassazione: "Niente carcere per i giornalisti"

di silvia belfantidomenica 16 marzo 2014
Diffamazione, la Cassazione: "Niente carcere per i giornalisti"
2' di lettura

No al carcere per i giornalisti ritenuti responsabili di diffamazione, se non in circostanze eccezionali. Così si è espressa la Corte di Cassazione in una sentenza depositata oggi, giovedì 13 marzo, nella quale i giudici della Suprema Corte hanno dichiarato che "la libertà di espressione costituisce un valore garantito attraverso la tutela costituzionale del diritto/dovere di informazione". La pena che potrà essere inflitta ai reporter potrà essere quindi solo un risarcimento, ma non l'arresto. Il caso - La Cassazione ha affrontato nuovamente il tema del carcere per i cronisti a causa di un processo a carico di due giornalisti del quotidiano La voce di Romagna, per un articolo pubblicato nel marzo 2006. Il direttore del giornale e il reporter che ha scritto il pezzo "incriminato" erano stati accusati di diffamazione ai danni di due militari, per aver scritto, contrariamente al vero, che erano responsabili di un furto ai danni di un collega. Iter giudiziario - I due giornalisti erano stati condannati dai giudici nei primi due gradi del processo, prima dal Tribunale di Cremona, poi dalla Corte d’Appello di Brescia, ma oggi la Cassazione ha ribaltato completamente la sentenza, impedendo che venissero incarcerati. Nei documenti del processo si legge che "anche laddove siano valicati i limiti del diritto di cronaca e/o di critica, (si deve) tener conto, nella valutazione della condotta del giornalista, dell'insostituibile funzione informativa esercitata dalla categoria di appartenenza, tra l'altro attualmente oggetto di gravi e ingiustificati attacchi da parte anche di movimenti politici proprio al fine di limitare tale funzione".