Viterbo, precaria trova 100 milioni di lire ma non può cambiarli in euro

di Serena Cirinidomenica 16 marzo 2014
Viterbo, precaria trova 100 milioni di lire ma non può cambiarli in euro
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Chi trova 100 milioni di lire, non trova un tesoro. Lo sa bene Claudia Moretti, precaria di 42 anni in un call center di Pesaro, che ha scovato il ricco bottino nella casa ereditata dallo zio. A guastarle la festa, infatti, ci ha pensato una telefonata della Banca d'Italia: "Quei soldi non valgono nulla perché non si possono convertire in euro". Sono bastate queste parole a frantumare il suo sogno di felicità: "Visto che sono trascorsi più di dieci anni dall'entrata in vigore dell’euro - ha spiegato la donna in un'intervista a Il messaggero - ormai non ho più titoli per rivendicare l’equivalente".Lei prova a difendere la sua posizione e si è rivolta ad Agitalia: "la Giurisprudenza prevalente - spiegano i legali dell'associazione - è pacifica nel ritenere che il termine di prescrizione o decadenza per il soggetto prende il via da quando lo stesso è nelle condizioni di esercitare il suo diritto". "Se li spendessi, zio sarebbe contento" - Forse, quindi, Claudia può ancora sperare d'incassare la somma e mettere da parte un bel gruzzoletto: "Certo all'epoca cento milioni di lire erano veramente una bella cifra. Magari mio zio li ha messi insieme acquistando e rivendendo ai mercatini tutti quei pezzi da museo, ma anche adesso con cinquantamila euro qualche soddisfazione me la potrei togliere. Di sicuro zio sarebbe contento". Altrimenti, non le resta che mettersi alla ricerca di qualche facoltoso appassionato di numismatica: il lieto fine potrebbe essere dietro l'angolo.