"Se fossi stato io a fare una cosa del genere, mi sarei già ucciso". Così, Massimo Bossetti, ha risposto al medico del Gleno, il carcere di Bergamo dove è rinchiuso con l'accusa di essere l'assassino di Yara Gambirasio. Il quotidiano La Repubblica riferisce che l'ex Ignoto 1 si è sottoposto a un lungo colloquio con lo psicologo che fa parte dell'equipe coordinata da Franco Bertè, dirigente medico del carcere. E i medici che lo hanno visitato ed ascoltato lo descrivono come "una persona equilibrata", un detenuto "in stato integro", che gode di un "buon equilibrio psicofisico" e "presenta un sufficiente grado di contenimento". L'atteggiamento del 44enne muratore appare "chiaro", "lineare", "disarmante". Spiega: "Non sono io il colpevole e questa consapevolezza mi fa sentire a posto con la coscienza. Sono in carcere ma non dovrei starci perchè io non c'entro con l'omicidio di quella povera ragazzina e non voglio nemmeno pensare all'ipotesi di un processo perchè io Yara non l'ho mai incontrata nè conosciuta; l'ho solo vista in tv".