Oggi, a trenta mesi dall'alluvione che nel novembre 2011 portò morte e distruzione nella sua città, l'ex sindaco di Genova Marta Vincenzi è stata rinviata a giudizio con una serie di accuse pesantissime: omicidio colposo plurimo, disastro colposo, falso e calunnia. Una decisione, quella del gup Carla Pastorini, che la Vincenzi dice di aver accolto "con serenità". E fin qui ci può stare. Lascia invece quantomeno perplessi la seconda parte della dichiarazione con cui la Vincenzi ha accolto il suo rinvio a processo: "Oggi posso prendere in considerazione l’ipotesi di rientrare in politica, non tanto per ricoprire una carica, ma per prendere parte al dibattito politico. Fino ad oggi - prosegue l'ex sindaco - mi sono fatta da parte, sono stata zitta, per evitare di disturbare le indagini, i doverosi approfondimenti, anche le famiglie delle vittime. Ho lavorato molto anche con il mio avvocato (Stefano Savi, ndr) contribuendo alle indagini. Non essendo un processo per corruzione, credo di poter oggi valutare un nuovo ingresso nella vita e nel dibattito politico. La politica nella mia vita ha sempre ricoperto un ruolo molto importante".