"Non c’è un piano B, c’è solo un grande piano A. Alitalia può diventare la prima compagnia al mondo oppure 15mila lavoratori vanno a casa". Maurizio Lupi torna sulla spaccatura tra i sindacati sull'esito della consultazione sul contratto integrativo aziendale, crocevia fondamentale per il futuro della nostra compagnia di bandiera. All'arrivo dell’assemblea nazionale del Nuovo Centrodestra, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ribadito il concetto: "Mi sembra che sia arrivato il tempo della responsabilità: o la crescita o il baratro. Il tempo è scaduto, e noi abbiamo lavorato con responsabilità". Sindacati su Marte - Il ministro, poi, attacca senza fare troppi complimenti i sindacati: "Solo un marziano potrebbe riuscire a capire le polemiche sulla rappresentatività sindacale. C’è da chiedersi chi si rappresenterebbe se un’azienda non dovesse esserci più". "Ormai non ci si può più girare intorno, il tempo è scaduto è il momento della responsabilità". Responsabilità appunto, concetto ribadito in più occasioni da Lupi. Ottimismo - "C’è una grande opportunità per tutto il sistema Paese" dice Lupi "che si chiama Alitalia prima compagnia del mondo". I concorrenti non a caso giustamente si agitano. Questa è la strada che abbiamo davanti per Alitalia, ma non c'è nessuna offerta alternativa a quella di Etihad" chiarisce il ministro che si è comunque detto ottimista sul buon esito della trattativa. La prossima settimana si dovrebbe chiudere - sindacati permettendo - la negoziazione con Etihad, che dovrebbe rilevare il 49% della compagnia tricolore.