La scorsa settimana, il governatore della Sicilia Rosario Crocetta aveva annunciato entusiasticamente l'approvazione, da parte dell'Assemblea regionale siciliana, della norma della legge di stabilità che disponeva finanziamenti agevolati alle coppie di fatto (comprese quelle omosessuali) per l'acquisto della prima casa. Giusto il tempo di stappare lo spumante, che su Crocetta e la sua giunta è piovuta una doccia gelata: il prefetto Carmelo Aronica, commissario dello Stato per la regione siciliana (cioè colui che, in applicazione dello Statuto speciale, esercita il controllo di legittimità dei disegni di legge approvati dall’Assemblea Regionale Siciliana) ha bocciato 33 dei 48 articoli di cui si compone la Finanziaria. Cioè i due terzi. E a cadere sono state tutte le pricipali norme del testo, incluse quella sulle coppie di fatto e quella sulle "royalties" ai petrolieri. Salve solo quelle su precari, trasporti e trasferimenti agli enti locali. L'articolo 5 sulle royalties ridotte ai petrolieri è stato bocciato perché "il legislatore dispone che l'aliquota di prodotto dovuta dal titolare di concessione di coltivazione di giacimenti di idrocarburi liquidi e gassosi e di gas diversi dagli idrocarburi sia ridotta dal 20% al 13%, ma non si preoccupa di quantificare le evidenti minori entrate e la conseguente copertura dell'onere derivante". Sarà stralciata poi la norma sul blocco al rimborso chilometrico per i forestali, perchè "nonostante l'apprezzabile intento di ridurre e razionalizzare le spese derivanti dalle attività di manutenzione idraulico-forestale e di rimboschimento in cui sono impiegate maestranze stagionali, ogni regolamentazione del trattamento economico è rimessa in forma esclusiva alla contrattazione collettiva e non può essere integrata e/o modificata dal legislatore regionale". Bloccato anche il tanto atteso articolo della Finanziaria che estendeva alle coppie di fatto tutti i contributi e le agevolazioni concesse dalla Regione alle famiglie sposate. "L'articolo 37 dà adito a censura sotto il profilo della violazione degli articoli 3 e 81 della Costituzione. Esso infatti estende tutte le agevolazioni, contribuzioni e benefici a qualsiasi titolo previsti dall'ordinamento regionale per la famiglia, alle coppie di fatto iscritte negli appositi registri delle unioni civili, istituiti dai comuni della Regione siciliana ed alle famiglie mono-parentali. Siffatta generalizzata estensione "tout court", senza distinzione alcuna tra i singoli benefici e le ragioni e le finalità sottese ad ognuno di questi, si ritiene incompatibile con il principio di cui all'articolo 3 della Costituzione che impone diversità di trattamento per situazioni diverse quali quelle della famiglia fondata sul matrimonio e delle unioni di fatto che trovano rispettivamente fondamento negli articoli 29 e 2 della Costituzione". Nella maxi-impugnativa finiscono anche le norme sul reddito minimo, la riforma dei teatri, gli aiuti alle giovani coppie sposate per l'acquisto della prima casa, il fondo unico per la pesca, i fondi dell'Irca ed della Crias per il sostegno alle imprese. Insomma, tutto da rifare.