"Non mi dimetto. Mi addolora la distanza presa da alcuni, mi sono sentito offeso". A otto giorni dall'arresto per le tangenti Mose, il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni torna in libertà, pur restando ancora indagato. Lo ha confermato all'Ansa l'avvocato difensore di Orsoni, Daniele Grasso, che aveva fatto istanza al gip Alberto Scaramuzza. Il giudice avrebbe ritenuto, anche dopo l'interrogatorio del sindaco, che non vi fossero più esigenze cautelari per il primo cittadino accusato di finanziamento illecito. Ora Orsoni, come ha confermato anche il prefetto, può tornare a ricoprire la carica di sindaco. Le dimissioni sarebbero atto politico significativo, ma il vincitore delle Comunali 2010 per ora non ci pensa: "In questi anni da sindaco - precisa - mi sono fatto molti nemici, questo è lo scotto che sto pagando". E sul grande accusatore Giovanni Mazzacurati di Consorzio Nuova Venezia taglia corto: "E' un millantatore".