"Semi-libertà non vuol dire andare al mare". La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, candidata sindaco a Roma, commenta così la vicenda della romena Doina Matei, la 30enne romena condannata a 16 anni di carcere per aver ucciso con un'ombrellata Vanessa Russo dopo un banale litigio in metropolitana, nell'aprile 2007. Dopo 9 anni alla donna è stata concessa la semi-libertà ma l'essere andata al mare, con tanto di foto in bikini, sorridente, pubblicata su Facebook, le è costata la revoca. "È una misura finalizzata alla rieducazione del reo - spiega la Meloni - ma è una cosa diversa dall'andarsi a divertire. La pena deve tendere alla rieducazione del reo e non alla diseducazione". "Razzismo" e "pena di morte" - "Parliamo di omicidio e di una persona che ha scontato metà della condanna - ha aggiunto la Meloni -. Bisognerebbe anche mettersi dalla parte della vittima. Questo discorso non c'entra nulla col razzismo, anzi penso che in Italia nei confronti dei rom e degli immigrati ci sia un occhio di riguardo che non c'è per altri. Bisogna rivedere l'istituto della semi-liberta che per alcuni reati non dovrebbero essere utilizzata". Il padre della Russo ha chiesto, amareggiato, la "pena di morte" per la Matei: "Le sue foto sono state un'altra pugnalata".