"Non mollo il Cav, ma ciò che ha fatto...". Sentite Paolo Romani: che siluro su Silvio

di Andrea Tempestinisabato 30 aprile 2016
"Non mollo il Cav, ma ciò che ha fatto...". Sentite Paolo Romani: che siluro su Silvio
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Nella Forza Italia dilaniata dal caso-Roma si continua a parlare di una possibile scissione. Una scissione romana, appunto. Ma i diretti interessati smentiscono seccamente. Lo ha fatto Giovanni Toti, che con Roma non ha granché da spartire ma il quale caldeggia l'asse con Matteo Salvini, frantumatosi nella Capitale. E lo fa anche Paolo Romani, in un'intervista al Corriere della Sera, in cui premette che "persone come me, Toti, Gelmini, Gasparri, Tajani, possono discutere anche animatamente e rivendicare le proprie posizioni. Ma mai concluderanno la loro esperienza politica al di fuori di Forza Italia". Dopo le premesse concilianti, però, ecco le cannonate. Parlando delle candidature a Roma, spiega che "da una parte c'era l'esigenza di salvaguardare la coalizione per un discorso di più ampio respiro, rivolto ai prossimi appuntamenti ai quali dovremo arrivare con un centrodestra unito. Dall'altra c'era un problema romano: il leader del centrodestra non può accettare lo sfregio da parte di alleati che, dopo averlo approvato, hanno bocciato il candidato indicato". Quando gli chiedono perché Berlusconi non è stato convinto a sostenere la Meloni, comunque Romani aggiunge: "Alla fine di una giornata difficile e sofferta si è arrivati alla scelta finale, che attiene come è noto alla sfera della responsabilità di Berlusconi". Insomma, il messaggio è chiaro: la scelta è del Cav, e nel caso di tracollo alle urne la responsabilità sarà sua. E ancora, sulle mosse del Cav aggiunge: "Berlusconi tra le due ipotesi che creavano comunque un problema di coalizione - restare su Bertolaso o appoggiare Marchini - ha scelto la meno dolorosa. Magari alla fine si rivelerà la mossa giusta. Io resto della mio opinione per cui sarebbe stato meglio privilegiare l'unità del centrodestra. E lo dico pur essendo stato fra i contrari alla presenza di Berlusconi sul palco di Bologna". Niente scissione, dunque, almeno per ora. Ma le critiche alla leadership di Berlusconi continuano a scuotere gli azzurri.