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Palermo, "Ha una relazione con un carabiniere, va uccisa": in carcere il boss che ordinò l'omicidio della figlia

di Zaccardi Michele martedì 31 ottobre 2017

2' di lettura

La relazione tra la figlia del capomafia Pino Scaduto, signore di Bagheria, e un maresciallo dei carabinieri, doveva essere punita con la pena massima previsto dal codice della Onorata società: l'uccisione della donna. La decisione l'aveva presa dal carcere lo stesso Scaduto. In un colloquio col figlio diceva "Tua sorella si è fatta sbirra. Questo regalo quando è il momento glielo farò, tempo a tempo che tutto arriva". Ad accrescere la sua sete di vendetta vi era il sospetto che la figlia fosse coinvolta nel suo arresto, proprio in un momento particolarmente delicato: la ricostituzione della Cupola, la commissione provinciale di Cosa Nostra. Scaduto, dopo sei mesi passati in libertà. la notte del 30 ottobre è tornato in carcere. Con lui altre 16 persone arrestate dal comando provinciale dei carabinieri nell'ambito dell'indagine condotta dalla Dda di Palermo, che ha individuato il nuovo gruppo dirigente dell'organizzazione criminale a Bagheria. Scaduto progettava anche l'uccisione del maresciallo compagno della figlia, affare al quale era preposto il figlio del capo clan, che si è però tirato indietro. "Io non lo faccio, il padre sei tu e lo fai tu...io non faccio niente...mi devo consumare io? Consumati tu, io ho trent'anni, non mi consumo" confidava a un amico. Il delitto di parenti prossimi e figli per riscattare un onore ritenuto compromesso è una pratica inveterata della Mafia. Nel 1983, il boss dell'Acquasanta Antonino Pipitone fece uccidere la figlia Lia per il sospetto di una relazione extraconiugale. Un anno prima un altro mafioso vicino a Totò Riina, Giuseppe Lucchese, aveva fatto uccidere la sorella, il marito e l'amante per il sospetto di un triangolo amoroso. La vicenda di Scaduto è emblematica della situazione attuale della mafia. Una recrudescenza del codice d'onore vecchio stampo evidenzia infatti come al vertice della malavita siciliana ci siano ancora gli anziani boss. 

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