Pamela Mastropietro, lavata con la candeggina per cancellare le prove dei contatti fisici con lei

di Eliana Giustodomenica 18 febbraio 2018
Pamela Mastropietro, lavata con la candeggina per cancellare le prove dei contatti fisici con lei
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Il corpo di Pamela Mastropietro è stato lavato scientificamente con la candeggina per cancellare "ogni eventuale prova di contatti fisici con ciascuno degli indagati". È la ricostruzione della Procura e dei carabinieri di Macerata riportata dal Corriere della Sera, che contestano ai tre nigeriani ora in carcere non solo l'omicidio volontario in concorso, ma anche di averne fatto a pezzi il corpo e averlo pulito in modo accuratissimo per eliminare qualsiasi rischio di essere coinvolti nello scempio. Leggi anche: Pamela Mastropietro, stordita con un colpo, accoltellata e fatta a pezzi Ora l'interrogativo è: che tipo di "contatti fisici" hanno avuto? Si è trattato di un'aggressione a sfondo sessuale - come lascerebbero intendere le mutilazioni - oppure solo di tracce lasciate quando la ragazza è stata colpita con almeno due coltellate al fegato, dopo essere stata colpita alla tempia sinistra? Intanto, è stato convalidato dal gip del Tribunale di Macerata il fermo dei due nigeriani accusati di aver ucciso Pamela e del vilipendio e occultamento del suo cadavere insieme a Innocent Oseghale, già in carcere. I due - Lucky Awelima, 27 anni, e Desmond Lucky, 22 anni - sono stati nuovamente trasferiti nel carcere di Montacuto, ad Ancona. Dei due, Awelima - consigliato dal suo legale Giuseppe Lupi - si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre l'altro accusato ha negato ogni responsabilità, ha negato di aver conosciuto la vittima e anche di aver mai messo piede nell'appartamento di via Spalato. "Il mio assistito ha risposto sempre alle domande del gip - ha riferito Gianfranco Borgani, l'avvocato di Desmond Lucky - ed ha negato ogni addebito, ha negato di aver avuto un ruolo in questa vicenda".