Matteo Salvini contro Roberto Fico sulla nomina di Ioia garante dei detenuti: "Tutto il male possibile"
Matteo Salvini contro il sindaco di Napoli e il nuovo Garante dei detenuti. Continuano le polemiche per la nomina di Pietro Ioia (nella foto) da parte del primo cittadino Luigi de Magistris. Oggi il leader della Lega ha fatto visita al carcere di Poggioreale, non lesinando parole dure contro sindaco e garante. E annunciando che farà ricorso «in ogni sede possibile e immaginabile» alla decisione del Comune. «Cosa penso di questa nomina? Il peggio possibile», ha ribadito Salvini, dopo aver lasciato la casa circondariale dove ha incontrato gli agenti di polizia penitenziaria. «Ritengo sia stato un incontro utile per far sentire che il popolo italiano è con loro e non con dei delinquenti che vorrebbero rendere loro la i difficile». I sindacati di categoria nei giorni scorsi avevano espresso stupore e disappunto per la nomina di Ioia, ex detenuto e per questo, a detta del segretario leghista, «non può essere al di sopra delle parti». «Capiamo la confusione di de Magistris - ha aggiunto - lo vediamo già in campagna elettorale per le Regionali, ma ci auguriamo che abbia finito di fare danni a Napoli e in Campania». Di parere diverso sull'incarico affidato a Ioia, che oggi è presidente dell'associazione Ex Don ha ricevuto il Premio Stefano Cucchi per le sue battaglie a difesa dei diritti dei detenuti, è invece il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico: «Se una persona ha fatto il suo percorso negli istituti penitenziari, scontando la sua pena, è giusto poi dargli le stesse opportunità di tutti, perché la pena è ai fini rieducativi, lo dice la nostra Costituzione». «So che Ioia - ha aggiunto Fico - è tornato riabilitato nella società così come dice la nostra Costituzione. Per il resto non commento le visite nelle carceri da parte di parlamentari. La Costituzione dice che la pena è sempre rieducativa, quindi quando si è pagato il proprio conto con la giustizia, sei una persona libera di poter ricostruire la propria vita», ha concluso. di Giuliana Covella