Papa Francesco, la giornata drammatica: Vaticano a un passo dal default, i documento che lo tormentano
La crisi finanziaria del Vaticano è arrivata al punto di non ritorno: il default. A raccontare i disperati conti in rosso è Gianluigi Nuzzi, che nel suo nuovo libro parla di un Vaticano arrivato all'orlo del precipizio. L'ultimo atto è a fine maggio quando Bergoglio - spiega Repubblica - riceve i dati di bilancio dell'Apsa, la banca centrale della Santa Sede e scopre che "per la prima volta nella storia" l'esercizio 2018 è in negativo. Il motivo? Una gestione clientelare e senza regole del patrimonio. Leggi anche: Papa Francesco contro chi mangia troppo: perché quello del Pontefice è un affondo ipocrita "Il deficit che affligge la Santa Sede ha raggiunto livelli preoccupanti, a rischio di condurre al default". Questa la drammatica notizia arrivata dai membri del Consiglio per l'Economia, alla quale si aggiunge che "mancano le informazioni fondamentali per determinare in modo esatto e corretto il deficit". La struttura vaticana resiste, ma senza mai riprendersi dalla batosta e così Francesco chiede di analizzare il gigantesco patrimonio immobiliare della Santa Sede: mezzo milione di metri quadrati del valore di 2,7 miliardi. Da qui emerge un quadro sconfortante. Il "tesoro" è composto da case per il 41 per cento, uffici per il 26, negozi per l'8 per cento, con un totale di 4.421 asset, ma 800 proprietà sono sfitte, dei 3.200 beni in locazione il 15 per cento è a canone zero, metà ad affitto di favore. Il valore medio del canone è tra i 7,47 e gli 8,18 euro mensili per metro quadrato, con una riduzione rispetto al mercato che va dal 20 al 70 per cento. Le morosità arrivano a 2,7 milioni di euro. Ed ecco scoperto il perché le entrate crollano, mentre le spese sono in continua crescita.