Carabiniere ucciso a Roma, lo strazio della moglie e del cugino
Sono state sentite in caserma quattro persone per l'uccisione del carabiniere massacrato nella notte nel quartiere Prati, a Roma, con otto coltellate mentre era in servizio. E ora ci sono quattro fermi. Come riferisce il Tempo si tratta dei marocchini B.N., nato nel 1990, N.K. dell'81, M.S. del 1975 e del francese di origine algerina G.K. classe 1975. Si sta cercando l'autore materiale dell'omicidio. Nella caserma di via dei Selci sono trattenuti l'italiano e l'albanese prelevati dalle forze dell'ordine da un hotel di Prati. L'aggressione è avvenuta in via Pietro Cossa. Secondo una prima ricostruzione riferita dagli stessi carabinieri, durante un'operazione con alcuni colleghi, Mario Cerciello Rega, di 35 anni, vicebrigadiere, ha fermato due uomini considerati responsabili di furto e estorsione. I due pretendevano 100 euro in cambio della restituzione del borsello rubato (in gergo si chiama "cavallo di ritorno"). Uno di loro, pare un nordafricano, avrebbe poi estratto il coltello ferendolo più volte. Rega è stato colpito in diverse parti del corpo, una coltellata è stata inferta all'altezza del cuore, un'altra alla schiena. Il carabiniere è arrivato in ospedale in condizioni disperate ed è deceduto poco dopo. Dalle prime informazioni, sembra fosse in borghese. La procura di Roma indaga per omicidio. Leggi anche: Carabiniere ucciso, Salvini: "I bast*** di stanotte passino la vita in carcere" Al momento si sa che sono state interrogate quattro persone (non due americani, come era trapelato in un primo momento) ma continuano i controlli per risalire ai due nordafricani, al momento ricercati. Non si esclude che nelle prossime ore possano essere sentite anche altre persone. Due dei fermati, si apprende, sono stati individuati nel sotterraneo di un hotel di lusso a Prati, nei pressi del luogo dell'omicidio. Dopo la notizia del fermo, le notizie sono diventate sempre più confuse. Il vicebrigadiere, originario di Somma Vesuviana, si era sposato da poco più di un mese, il 19 giugno, e la foto sul suo profilo Facebook è proprio uno scatto delle nozze, di lui e la moglie sorridenti. "Me lo hanno ammazzato", urla straziata tra le lacrime fuori dalla camera mortuaria del Santo Spirito a Roma. "Lei viveva per lui, è una tragedia", racconta un amico in lacrime, come riporta il sito ansa.it. "Ancora non ci posso credere", si dispera un fratello della vittima. "Bastardi maledetti... vi ammazzo", scrive un cugino di Rega sui social. Molti i messaggi di condoglianze alla famiglia pubblicati in queste ore.