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Campione, il comune in rosso? La Svizzera vuole annetterlo

Caterina Spinelli
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Campione è un comune a tutti gli effetti italiano, ma la Svizzera vuole impossessarsene. Il motivo? Il crac del Casinò, oltre ad aumentare il tasso di disoccupazione, ha impedito alla cittadina di ricevere i fondi necessari per sopravvivere. Sì, perché il comune non è aiutato dallo Stato, ma dagli introiti provenienti dall'attività. Inglobato dal Canton Ticino, ma appartenente alla Lombardia, Campione d'Italia si trova ora in difficoltà. Ad aiutarlo c'è però solo ed esclusivamente la Svizzera. È il governatore del Cantone, Claudio Zali a rivelare le ingenti somme sborsate per Campione: "Il debito del comune si avvicina a un milione di franchi svizzeri, un altro 1,9 lo ha messo il municipio di Lugano e un altro milione e mezzo alcune aziende private. In totale arriviamo a 3 milioni".  Leggi anche: La Svizzera chiude i confini dalle 23 alle 5 "Alla luce della difficoltà nel trovare delle soluzioni, è immaginabile che la Confederazione, nell'ambito delle trattative con l'Italia, avvii anche una discussione di possibile cessione di questo territorio alla Svizzera?" si domanda Marco Romano, deputato del Partito Popolare svizzero. Quella che sembrava una proposta, sta diventando sempre più realtà. Ignazio Cassis, ministro degli Esteri svizzero ha immediatamente preso la palla al balzo: "È immaginabile, ma evidentemente ci dovrebbero essere delle proposte dell'autorità competente cantonale in tal senso. Dopodiché quella federale farà le sue riflessioni a proposito". Leggi anche: Stefano Candiani rivela la strategia di Salvini Un'idea quella di cedere Campione alla Svizzera, che non è andata giù a Stefano Candiani, il leghista sottosegretario agli Interni, che ha risposto sulla tv svizzera: "Assolutamente no, Campione è italiana e rimarrà tale". Ma Romano non demorde: "Il casinò del comune è fallito altre volte e siamo corsi sempre noi in aiuto. Inoltre molti cittadini hanno già la residenza svizzera, per questo è iniziata una raccolta firme". E a chi domanda a Romano come può avvenire il cambio, il deputato non esita a rispondere: "Con un dialogo del tutto democratico".  

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