Capalbio, la finta migrante infiltrata sulla spiaggia della sinistra: come la umiliano
Come reagiscono i compagni della sinistra in vacanza quando si ritrovano davanti un donna nera in cerca di aiuto? Il quotidiano il Tempo ha portato avanti un esperimento sociale sulla spiaggia di Capalbio, dove hanno inviato una complice si è finta una profuga in cerca di ospitalità e aiuto. Con una mano tesa la donna ha cercato di raccogliere aiuto tra i villeggianti, con l'altra teneva un cartello che chiedeva "manciare dormire", con tanto di errore voluto per renderla più credibile. La missione affidata alla donna non è di chìedere denaro, ma solo cibo e un posto per dormire a chi incontra lungo la sua strada. L'esperiemento del Tempo comincia alle 9 fuori dai negozi del piccolo centro toscano, poi passa alla spiaggia: "Andiamo al lido Ultima spiaggia, luogo in cui è nato il mito della 'piccola Atene' in cui si radunano d'estate intellettuali e politici di sinistra. Ultima tappa, infine, un'altra spiaggia notoraimente d'elite: 'Macchiatonda'". Le reazioni sono sin da subito deprimenti, con centinaia di persone che passano accanto alla finta profuga senza degnarla di un po' di attenzione, fino ad arrivare a vero e proprio disprezzo: "Solo in un gazebo sulla spiaggia di 'Macchiatonda' arriva una pizzetta consegnata da un bagnante che in un primo momento schiva la ragazza ma poi torna sui suoi passi e le dà una bustina da bar contenente una pizzetta al pomodoro". In un'altra spiaggia una donna regala alla finta profuga 5 euro, nonostante lo sguardo contrariato del marito. Il peggio arriva sulla spiaggia libera, dove la finta profuga viene addirittura invitata ad allontanarsi. Così come accade in un bar, dove qualcuno le urla: "Ma questa sta ancora qua? Ditemi perché devo convinvere con questi soggetti?". In tanti la deridono per lo strafalcione sul cartello. Il bilancio finale sulla spiaggia mitica della sinistra è impietoso: appena cinque euro raccattati, zero offerte per dormire e una misera pizzetta.