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Lampedusa, 363 vittime e 252 dispersi. I superstiti del naufragio indagati per clandestinità

Si stimano 518 passeggeri sul barcone, ma le salme recuperate sono 111. Sull'apertura del fascicolo: "Un atto dovuto previsto dalla legge Bossi-Fini", spiega il procuratore Ignazio Fonzo

Roberto Procaccini
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Sul barcone naufragato a largo della costa di Lampedusa c'erano 518 migranti. Lo stimano le autorità, che, a due giorni dalla tragedia, si trovano ancora alle prese con bilanci provvisori. I corpi recuperati dai soccorritori sono 111, mentre i dispersi sono ancora 252. La conta finale delle vittime potrebbe salire a 363. Indagati - 155 superstiti alla tragedia di Lampedusa saranno iscritti al registro degli indagati per il reato di clandestinità. Lo annuncia Ignazio Fonzo, procuratore aggiunto del Palazzo di Giustizia di Agrigento: "Un atto dovuto, conseguenza della Bossi-Fini voluta da una certa parte politica - spiega il magistrato -. E' un fatto obbligato, per cui questi naufraghi, come tutti i migranti che entrano con queste modalità nel territorio italiano, sono denunciati per immigrazione clandestina". La Procura di Agrigento sta ascoltando in questi giorni i superstiti del naufragio. Per i migranti, dei quali ancora nessuno è stato indagato, la legge prevede anche una possiile multa di 5mila euro.

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