Senatori a vita, Corriere e Repubblica li "nascondono". C'è puzza di bruciato
Abbado, Cattaneo, Piano, Rubbia. Quattro senatori a vita in un colpo solo. E tra loro anche una 51enne, più giovane "onorevole eterna" nella storia del Parlamento italiano. Notizia succosa, quella della nomina del presidente Napolitano, e che ha destato non poche polemiche nelle fila del centrodestra. Nel Pdl sono preoccupati che i 4 neosenatori, tutti più o meno schierati a sinistra (anche se mai coinvolti direttamente in politica) possano avere ripercussioni pesanti sul futuro del governo Letta. Quello in carica e quello che potrebbe nascere, numeri di Palazzo Madama alla mano, anche in caso di fiducia da parte di Berlusconi & Co. Malizie? Speculazioni politiche? Strumentalizzazioni? Prima Grillo e il prosciutto - La risposta migliore, forse, la danno i due quotidiani che più si stanno spendendo in questi mesi per tenere in vita e anzi rafforzare le larghe intese e il premier. Il Corriere della Sera, per esempio, dedica alla notizia un richiamino in prima pagina e poi una "passante" alle pagine 8 e 9. Prima dei senatori a vita e della scelta di Napolitano, che in Marzio Breda ha un analista attendibile e fidatissimo (anche dal Colle), il giornale di De Bortoli dà spazio al diktat di Berlusconi, alla questione decadenza, a Renzi in campagna elettorale, a Grillo prosciutto-parmigiano. Non male, come agenda. La Bella Italia (di sinistra) - Un po' più corposo lo speciale di Repubblica, che perlomeno inserisce la nomina nel contesto che merita: quello politico. In prima pagina la notizia è nel catenaccio dell'apertura su Berlusconi e le tensioni sul governo. Bene. Dentro, però, bisogna arrivare a pagina 12, 13 e 14 (la questione Siria domina lo sfoglio), con "il centrodestra si ribella" e un "le proteste infastidiscono il Colle" che è tutto un programma. Perlomeno, in taglio basso il quotidiano di Ezio Mauro affaccia la questione del "pallottoliere di Palazzo Madama" e l'emblematico "ora ne bastano 7 per fare a meno di Silvio". Il commento di Michele Serra è l'inevitabile elogio della "Bella Italia", popolo di musicisti, ricercatori, scienziati e architetti. Se di sinistra, è meglio. Bassissimo profilo - Al di là della cronaca, insomma, Corriere e Repubblica non si soffermano sulla rilevanza delle scelte del Colle. Tutti a decantare il pedigree dei prescelti (incontestabile) e tutti ad avvolgere le loro preferenze per Pd e dintorni (con dichiarazioni esplicite anche nel recente passato) nella panna della polemica montata dai "falchi del Pdl". "Il Colle li ha scelti per fornire un sostegno al governo Letta", lamentavano ieri Lega e 5 Stelle. Se questo è il piano, meglio parlarne a bassa voce. O tacere, direttamente.