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Livorno, autopsia Ilaria Leone: "Soffocata nel suo stesso sangue"

Ilaria Leone

Escluso lo strangolamento: la vittima sarebbe stata massacrata di botte

Sebastiano Solano
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  Violentata e pestata ripetutamente, poi soffocata dal suo stesso sangue. E' questo l'agghicciante responso dell'autopsia fatta suol corpo di Ilaria Leone, la 19enne uccisa due giorni fa a Castagneto Carducci, in provincia di Livorno. La giovane non è morta per strangolamento, come pure all'inizio si pensava: il medico legale ha infatti trovato una forte broncoaspirazione di sangue.  Soffocata nel sangue - I medici legali hanno anche riscontrato la presenza di liquido seminale sul corpo della giovane. Chi l'ha uccisa avrebbe tentato di violentarla, ma Ilaria si sarebbe difesa e per questo sarebbe stata massacrata di botte con ripetuti colpi al collo e al viso, per poi essere soffocata a mani nude. Quindi è soffocata nel suo stesso sangue, a causa di un'emorragia causata da una ferita del setto nasale. Secondo l'autopsia, la vittima era ancora viva quando è stata trascinata nell'uliveto, dove poi è stato riotrovato il corpo. Indizi schiaccianti - L'unico indiziato, al momento, è il 34enne di origine senegalese  Ablaye Ndoye, che però in carcere continua a professarsi innocente. Gli indizi a suo carico sarebbero però schiaccianti. L'uomo avrebbe cancellato dal cellulare della vittima alcune chiamate e messaggi, chiedendo aiuto ad un suo connazionale, che però si è subito recato dagli inquirenti e ha raccontato tutto. Fonti della procura di Livorno escludono comunque il coinvolgimento di altre persone: il senegale avrebbe agito da solo.  

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