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Riccione, il Comune pubblica online i nomi di chi si ferma con le prostitute

Un'ordinanza prevede multe per "intralcio alla viabilità" a chi abborda le squillo. Chi fa ricorso, viene messo alla gogna

Giulio Bucchi
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Vai con le prostitute e finisci alla gogna. L'idea non è di qualche amministrazione puritana e bacchettona, magari oltre Oceano, ma arriva da una delle zone più goderecce e libertine d'Italia, la riviera romagnola. A Riccione il Comune ha deciso di pubblicare online i nomi di chi fa ricorso contro le multe fatte per l'ordinanza anti-prostituzione. Come riferisce l'edizione locale del Resto del Carlino la scorsa estate l'amministrazione di centrosinistra ha infatti emesso un'ordinanza che vieta l'appostamento e l'adescamento. prevedendo sanzioni anche per chi richiede informazioni o concorda prestazioni sessuali. Da allora, sono state fatte una dozzina di multe e in due hanno fatto ricorso al giudice di pace. Il Comune, nel costituirsi a giudizio, ha deciso di mettere sull'albo pretorio online la delibera che riporta anche il nome del ricorrente, visto che non si tratta di un reato, ma solo di una contravvenzione: la multa, infatti, è fatta per un intralcio al traffico e, come spiegano dall'ufficio legale del Comune, "non ipotizza altri comportamenti con la persona con la quale ci si è intrattenuti". 

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