Roma, pm in manette: "Favori in cambio di sesso"
Roma, arrestato il pm Staffa: sul suo capo diverse accuse. Avrebbe ottenuto prestazioni sessuali in cambio di permessi di soggiorno e incontri in carcere
In manette un pm, Roberto Staffa. E' stato arrestato nella mattinata di mercoledì 23 gennaio: l'arresto è stato ordinato dal gip del tribunale di Perugia su richiesta della procura, competente per inchieste che riguardano magistrati romani. Nel dettaglio, i reati contestati alla toga sono concussione, corruzione e rivelazione di segreto d'ufficio. Secondo quanto si è appreso, la vicenda riguarda una serie di irregolarità commesse dal magistrato al fine di ottenere favori sessuali con transessuali, uomini e prostitute. L'indagine che ha portato all'arresto del pm Staffa, secondo le indiscrezioni, sarebbe partita da una segnalazione compiuta dalla procura capitolina su comportamenti anomali attribuiti allo stesso magistrato. Le indagini sono poi state trasferite a Perugia per ragioni di competenza. Ovvia l'incredulità e lo sconcerto negli ambienti del palazzo di giustizia a piazzale Clodio, a Roma, dopo che la notizia si è diffusa. Sesso con i trans - Sarebbero stati alcuni filmati e delle microspie ad incastrare il signor Staffa. Nelle riprese si vedrebbe la toga insieme ad alcuni transessuali nel suo ufficio al quarto piano della palazzina B della procura della Repubblica. Storia di sesso e ricatti, insomma: secondo l'accusa, i travestiti, accettando le avances del pm, avrebbero evitato almeno in parte di passare i guai con la giustizia. Tra le contestazioni, ci sarebbe anche quella di un immigrato che in cambio di una prestazione sessuale avrebbe ottenuto, grazie al magistrato, il permesso dall'ufficio immigrazione della Procura di Roma. Incastrato - I rapporti piccanti sarebbero andati avanti da molto tempo. Un anno e mezzo fa, però, un trans - fermato nel corso di un blitz antiprostituzione - avrebbe svelato al pm Barbara Zuin cosa gli era successo in quell'ufficio del quarto piano. Quindi la procura di Roma ha inviato un'informativa a Perugia e i magistrati umbri hanno posizionato le telecamere e le cimici nell'ufficio di Staffa. Il pm, inoltre, avrebbe avuto rapporti sessuali anche con una donna che, così, avrebbe ottenuto la possibilità di avere un colloquio con un familiare in carcere. Tutte le accuse e gli episodi sono contenuti nell'ordinanza di custodia cautelare di 84 pagine in base alla quale la toga è finita in carcere. L'interrogatorio - Nella serata di mercoledì 23 gennaio, il ministro della Giustizia Paola Severino ha incaricato gli ispettori di chiedere alla Procura di Perugia gli atti sul caso di Staffa, per valutare le iniziative disciplinari. Il pm, dopo l'arresto, è stato automaticamente sospeso dal servizio. L'interrogatorio di garanzia del pm, che si terrà nel carcere di Perugia, è previsto per venerdì. L'ufficio di Staffa è stato perquisito mercoledì dagli investigatori. L'avvocato Salvatore Volpe, che difende il magistrato, ha dichiarato di non aver ancora letto l'ordinanza di custodia cautelare: "Gli inquirenti - ha spiegato - mi hanno informato che è stata secretata".