Le operazioni per la rimessa in gallegiamento della Costa Concordia, con a capo Nicholas Sloane, sono iniziate il 14 luglio alle 6 del mattino: al secondo giorno di lavori la nave è stata sollevata di circa 2 metri e spostata di 30 metri verso est. Oggi, martedì 15 luglio, continueranno le operazioni di ancoraggio per la stabilizzazione del relitto. Franco Porcellacchia, capo progetto tecnico per Costa, parlando delle operazione di rimozioni ha spiegato: "Ho parlato con Nick Sloane. Un'ipotesi realistica è quella di guardare a lunedì" per l'inizio del viaggio del relitto. "Venerdì - ha concluso - lo ritengo improbabile". La nave si era incagliata sul fondale dell'isola del Giglio nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012. Il relitto è lungo 300 metri e pesa più di 114 tonnellate: il 17 settembre 2013 per portare a termine i tentativi di raddrizzamento sono sono state necessarie più di 30 mila tonnellate di acciaio. Lo spostamento - L'imbarcazione, dunque, dovrebbe lasciare l'Isola del Giglio entro lunedì e raggiungere in 4 o 5 giorni di viaggio il porto di Voltri, a Genova, dove ormeggerà nella diga foranea, presso il Vte, il grande terminal container. Qui si procederà con i lavori di alleggerimento: rimozione degli arredi e di tutto il materiale asportabile. Per tutelare l'ambiente il relitto sarà avvolto da panne ancorate al fondo per contenere l'eventuale fuoriuscita di idrocarburi e tra la diga e la nave verranno sistemati distanziatori di 13 metri come protezione. Due chiatte trasporteranno il materiale rimosso. Sarà la prima di quattro fasi che nell'arco di due anni dovrebbero smantellare definitivamente lo scafo. L'arrivo della Costa Concordia a Genova provocherà il blocco temporaneo del traffico navale. La fase di demolizione, invece, è particolarmente delicata, motivo per cui resteranno attive tutte le misure di sicurezza che prevedono il recupero dei detriti. L'ambiente - A sorvegliare sulla sicurezza del viaggio del relitto verso Genova saranno Greenpeace e Legambiente, preoccupate per i danni che i lavori potrebbero causare alle acque. Al momento non sembrano esserci stati conseguenze per l'ambiente. Franco Porcellacchia, responsabile del progetto di rimozione della Costa Concordia ha affermato "Non abbiamo visto, ad occhio nudo, alcuna forma di inquinamento". A confermare la dichiarazione c'è l'Arpat (Agenzia Regionale Protezione Ambientale Toscana) che ha monitorato i parametri dell'acqua confrontando i risultati con quelli dell'11 luglio scorso, prima del rigalleggiamento. L'Arpat ha poi garantito che a livello macroscopico non ci sono stati cambiamenti di ph, ossigeno, salinità e temperatura. Il disperso - Appena la nave lascerà l'isola si inizieranno nuovamente le ricerche della trentaduesima vittima, il cameriere indiano disperso, Russel Rebello, sospese l'ottobre scorso, la 32esima vittima del naufragio di capitan Schettino che non è mai stata ritrovata. Il capo della protezione civile Franco Gabrielli ha comunicato che "appena la nave lascerà l’isola faremo una ulteriore verifica dei fondali".