Il Cavaliere è sempre il Cavaliere. Un'affermazione al di là dell'appartenenza politica, ma un dato di fatto. Era il 19 marzo scorso quando Silvio Berlusconi decise, autonomamente, di autosospendersi dalla carica di Cavaliere del Lavoro dopo la sentenza di condanna della Corte di Cassazione del 1 agosto 2013 per il processo Mediaset. Da allora non c'è stato quotidiano nazionale che non avesse cominciato a far riferimento al leader di Forza Italia chiamandolo "ex Cavaliere". Qualifica era sbagliata, perché Silvio è ancora il Cav. Come riporta il Corriere della Sera, sul sito del Quirinale Berlusconi è inserito tuttora nell'elenco dei Cavalieri del lavoro. Le indagini - "La revoca del titolo - riporta Bernardo Iovene, nello staff di Milena Gabanelli per la rubrica video Reportime del Corriere.it - può darla soltanto il presidente della Repubblica che deve dichiararlo indegno su richiesta del ministro dello Sviluppo Economico. Questo iter, però, non è mai iniziato". Così il quotidiano ha chiamato l'ex ministro Flavio Zanonato, precedente ministro, che a sua volta ha detto che stava aspettando che la Corte di Cassazione confermasse, il 18 marzo,l'interdizione ai pubblici uffici stabilita ad ottobre dalla Corte di Appello di Milano. La sentenza definitiva di condanna c'era già stata il primo agosto del 2013, quindi volendo la pratica poteva già essere istruita. Adesso la patata bollente passa nelle mani dell'attuale ministro Federica Guidi che, contattata dal Corriere, ha confermato il suo impegno a "provvedere per la definizione della revoca dell'onorificenza conferita a Berlusconi" e che si adopererà affinché questo accada.