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Ilva, altri 1.400 cassintegrati. Dopo Taranto, stop a Genova

L'azienda siderurgica contro la decisione del Gip di non dissequestrare i prodotti già finiti. Ripercussioni in tutti i poli

Giulio Bucchi
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  Cassa integrazione a Taranto, stop alla produzione a Genova. E' l'annuncio dell'llva in seguito alla decisione del Tribunale di Taranto di non procedere al dissequestro dei prodotti finiti e semilavorati realizzati nel periodo tra il 26 luglio, all'epoca del sequestro degli impianti dell'area a caldo del polo tarantino, e il 3 dicembre giorno del decreto legge del governo che autorizza la ripresa della produzione e la conseguente commercializzazione dei prodotti. Secondo la Procura della Repubblica e il Gip di Taranto, infatti, quei prodotti sono frutto di attività criminosa per il disastroso impatto ambientale. Nuovi cassintegrati - L'azienda siderurgica però non ci sta e giovedì 13 dicembre ha annunciato ai sindacati territoriali dei metalmeccanici di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, che 1.428 lavoratori dell'area a freddo dello stabilimento di Taranto andranno in cassa integrazione in deroga. La misura della cassa integrazione, che verrà chiesta al Ministero del Lavoro, nelle previsioni dovrebbe durare fino al 31 gennaio. I lavoratori sperano tuttavia che, per effetto della conversione in legge da parte di Camera e Senato del decreto del   governo, compreso l'emendamento che consentirebbe di commercializzare le 1.700 tonnellate di rotoli di acciaio attualmente fermi (i cosiddetti coils del valore di circa 1 miliardo di euro), possa essereinterrotta prima. I magazzini con i rotoli già realizzati in pratica sono pieni. Non ci sono spazi per collocare i nuovi prodotti. Stop a Genova - Ma la quasi totale paralisi dell'area a freddo dello stabilimento siderurgico diTaranto provocherà effetti a catena nei prossimi giorni nelle altre fabbriche del gruppo in Italia   che dipendono dalla produzione di acciaio della città ionica. "All'estero si registra già il fermo dello stabilimento della Grecia - spiega all'Adnkronos Mimmo Panarelli, segretario della Fim Cisl di Taranto - e l'avvio del fermo di quello in Tunisia. In quello di Genova è iniziata la progressiva fermata. Il decatreno, il cuore del laminatoio a freddo, è già fermo e nei prossimi giorni, poco prima di Natale, prevedono la completa fermata di Genova. Anche a Novi Ligure lunedì inizia la fermata progressiva. Mentre per quanto concerne le altre realtà del gruppo, Racconigi, Salerno e Pratica di Mare sono già fermi".  

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