Tutti i politici che hanno fatto affari con le case
Appartamenti comprati a due lire e rivenduti a prezzi di mercato. Da Mancino a Casini, la casta senza vergogna
Casini, Mancino, Mastella, Patroni Griffi, Alemanno. Dai politici ai tecnici, il comune denominatore è: compro casa a un prezzo low cost e la rivendo, guadagnandoci. Come scriveva lunedì 10 dicembre il Fatto quotidiano, dopo affittopoli e svendopoli ecco plusvalenzopoli. Primo protagonista Nicola Mancino. L'ex presidente del Senato, dopo essere stato per anni in affitto ad un prezzo stracciato in una casa dell'Ina che definì "brutta e piena di spifferi", comprò lo stesso appartamento (200 metri quadrati, tre camere, un soggiorno, un salone, due ingressi, due bagni, una cucina e due soffitte) nel 2001 a 815mila euro. Nel 2008 Mancino lo ha rivenduto a due milioni e 800mila euro. Spifferi compresi. Dal lungotevere ai Parioli - I Mastella invece erano inquilini di una casa Ina-Assitalia sul lungotevere Flaminio ma ne hanno comprate quattro dalla società privata Initium. Al figlio Pellegrino ne vanno due. L'anno scorso ne ha rivenduto una per comprare un mega appartamento ai Parioli. Un salto di qualità possibile grazie alla plusvalenza di 245mila realizzata con la vendita della sua casetta ex Ina. Colosseo low cost - Ma anche i tecnici fanno parte della Casta e lo conferma il ministro Patroni Griffi che ha acquistato una casa dell'Inps al Colosseo - 109 metri quadrati a soli 177mila euro - riuscendo con una battaglia al Tar a far passare l'edificio come "non di pregio". Nello stesso stabile il pidiellino Giuliano Cazzola ha comprato nel 2008 un alloggio di 93 mq al quinto piano a soli 167mila euro. Fuori mercato - Cifra decisamente fuori mercato quella spesa dal sindaco di Roma Gianni Alemanno per un appartamento di 140 metri quadrati acquistato dall'Inail a 533mila euro in una silenziosa via dei Parioli. Ma Pier Ferdinando Casini è quello che se la passa meglio. Quando era sposato con Roberta Lubich viveva nel quartiere Trieste a Roma, dopo la separazione, per non sbagliare, la famiglia ha acquistato l'intero stabile di quattro piani da una società di un amico di Casini, Franco Corlaita, che lo aveva preso alla dismissione del patrimonio immobiliare ex Ina-Assitalia, a soli un milione e 800mila euro. Praticamente il prezzo di un solo appartamento.