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Casaleggio si infuria per un video di Servizio Pubblico, querela la7 e un attivista
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Il guru non vuole critiche e trascina in tribunale chi parla troppo. Il problema sono i soldi dei gruppi parlamentari. Mazzacurati, l'epurato dalle liste, paga cara la sua opinione. E con lui Servizio Pubblico
Occhio a toccare Gianroberto Casaleggio. Il rischio è di scottarsi le mani sulla graticola delal querela. Il guru, uomo ombra del movimento cinque Stelle non accetta critiche, nè opinioni sul suo conto. E nemmeno sulla sua creatura, il movimento. Così un video andato in onda su Servizio Pubblico, la scorsa settimana, si è trasformato in un caso velenoso fra le mura della Casaleggio Associati. La storia è questa. Grillo, Casaleggio &co. hanno lanciato sul web e sul sito del movimento le "parlamentarie", le primarie per decidere chi fra 1400 attivisti a cinque stelle dovranno giocarsi un seggio in parlamento. Quando è stato avviato il reclutamento per le parlamentarie, tutti i papabili candidati hanno ricevuto una mail con le regole per la partecipazione alla competizione elettorale. Oltre alle solite clausole, del tipo no a doppio mandato, no a candidati in carica in altre amministrazioni, c'era anche l'obbligo di accettare che i fondi per l'eventuale gruppo parlamentare dei cinque Stelle venissero girati al movimento che li avrebbe "gestiti". Insomma i soldi del gruppo parlamentare servono a Casaleggio e Grillo. La giornalista di Servizio Pubblico, Giulia Innocenzi, ha provato a rivolgere a Giaroberto Casaleggio le venti domande che sul web giravano in merito alle parlamentarie. Lui da gran signorE ha lasciato la giornalista fuori la porta, è schizzato su per le scale che portano al suo ufficio e non ha proferito nemmeno una sillaba. Si sa i giornalisti non sono proprio amati dal Movimento. A questo punto Giulia Innocenzi ha raccolto la testimonianza di Ivano Mazzacurati, uno dei tre epurati dalle liste per le parlamentarie. L'attivista nella sua intervista ha detto che i soldi dei gruppi parlamentari sarebbero stati "presi" da Casaleggio e da Grillo. Accusa grave per il guru. Così scatta la querela per Mazzacurati e per il direttore di La7. Piccolo particolare. Per le querele, come da contratto, può rispondere solo Santoro o il suo staff. Quindi la querela è indirizzata al bersaglio sbagliato. Poi il motivo della grande offesa è giocato sul filo dell'equivoco. Casaleggio contesta il fatto che i fondi non saranno "presi", come sostiene Mazzacurati, ma bensì "gestiti". Differenza abbissale per il guru. E così con La7 che in realtà non può rispondere per la querela, l'unico a farne le spese, di tasca propria sarà ancora una volta un attivista. Mazzacurati ora dopo essere stato ingiustamente escluso, a suo dire, sarà pure trascinato in tribunale.
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