Boccassini: Berlusconi dilata i tempi del processo per arrivare alle elezioni
Nuovo affondo anti-Cav al processo Ruby, Ghedini: questa è un'aggressione
Sono passati pocchissimi giorni dalla decisione di Silvio Berlusconi di tornare in campo e già è partito l'attacco giudiziario. Questa mattina, lunedì 10 dicembre, durissimo scontro nell'aula del processo Ruby tra il pm Ilda Boccassini e i legali di Berlusconi, gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, dopo che il legale della giovane marocchina ha comunicato che la ragazza si trova all'estero e non si sa quando potrà essere disponibile a testimoniare. La difesa dell'ex premier ha chiesto di citare nuovamente Ruby come teste per il 17 dicembre, ma Boccassini ha chiesto la decadenaza del teste perché non crede ai motivi dell'assenza: che non è "documentata. Io non credo a quello che ci viene prospettato in udienza, questa è una strategia per dilatare i tempi del processo e arrivare in campagna elettorale". La reazione Immediata la replica del legale di Berlusocni Ghedini ha ribattuto: "questo è intollerabile, questa è una aggressione alla difesa". Boccassini ha aggiunto: "conosco le strategie della difesa dell'imputato Berlusconi da tempo". I giudici si sono ritirati in camera di consiglio per valutare tempi e modi dell'eventuale testimonianza di Ruby. I giudici del Tribunale di Milano, davanti ai quali si celebra il processo in cui Silvio Berlusconi è imputato per concussione e prostituzione minorile, hanno citato per l'udienza del 17 dicembre Ruby e hanno dato disposizioni alla Polizia giudiziaria di cercarla "in tutto il territorio nazionale". In questo momento, neppure i suoi difensori sanno dove si trovi. I giudici hanno così respinto la richiesta del Pm, Ilda Boccassini, di considerare decadutà la testimone, che era stata citata dalla difesa dell'ex premier. Secondo Ghedini, i pm milanesi vogliono "un risultato pre-elettorale". Quanto alla possibilità che la difesa chieda legittimi impedimenti, Ghedini ha detto: "lo valuteremo di volta in volta, comunque noi non abbiamo mai opposto legittimi impedimenti". Ciò che è grave, per Ghedini, "è l'accelerazione prima di una campagna elettorale di un processo che si prescriverà nel 2025, un processo che è andato molto più rapidamente di quelli per gli imputati detenuti". Il legale - parlamentare ritiene che le frasi pronunciate stamani dal pm Ilda Boccassini sulla presunta strategia dilatoria della difesa per arrivare alle elezioni siano "teorie diffamatorie".