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Livorno, antagonisti e anarchiciassaltano il palazzo della Prefettura

Bombe carta, pietre e vernice in risposta al divieto di protestare il segretario del Pd Bersani che venerdì aveva visitato il porto

Nicoletta Orlandi Posti
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Le tensioni con le forze dell'ordine erano cominciate due giorni fa quando era stato impedito ad una trentina di persone di entrare all'interno del terminal del porto di Livorno per contestare il segretario del Pd Pierluigi Bersani. Sabato un presidio-corteo non autorizzato, convocato da parte di antagonisti proprio per i fatti accaduti venerdì e a cui avevano aderito gli anarchici, era finito con uno scontro tra manifestanti, polizia e carabinieri con due anarchici finiti in ospedale. Ieri pomeriggio la protesta è sfociata in un assedio alla prefettura da parte di 600 manifestanti tra antagonisti e anarchici che avevano sfilato in città dietro lo striscione "Livorno non si piega".  Assalto alla prefettura - Tutto è accaduto intorno alle 18: sotto il Palazzo del Governo sono state lanciate pietre, mattoni, bombe carta, palloncini pieni di vernice bianca, anche un transenna, contro polizia e carabinieri, poi riparatisi dentro la prefettura. Alcuni agenti sono stati medicati per qualche contusione dalle ambulanze intervenute, in 7 sono stati accompagnati al pronto soccorso per essere refertati. Secondo gli organizzatori della protesta, anche due manifestanti sono rimasti feriti. In una nota firmata da Collettivo anarchico libertario e della Federazione anarchica livornese, i manifestanti hanno dichiarato: "I fatti del pomeriggio di sabato sono di una gravità estrema: quella a cui abbiamo assistito è stata una vera e propria aggressione a freddo da parte di polizia e carabinieri, qualcosa a cui la città di Livorno non è certo abituata", con un carica partita "in modo del tutto immotivato" e nelle quale "vengono manganellati alla rinfusa manifestanti e passanti. Due persone finiscono all'ospedale". "Ma forse - conclude la nota - è proprio l'anomalia Livorno che va normalizzata in un momento in cui le direttive governative sono chiaramente indirizzate in senso repressivo verso qualsiasi tipo di manifestazione di dissenso". Secondo le forze dell'ordine, i manifestanti però erano armati di spranghe e bastoni. Attacco squadrista - "I poliziotti sono stati vittime di un attacco vigliacco, squadrista e gratuito. Gente che si definiva pacifica è venuta armata di bastoni, picconi e taniche di vernice che ci ha tirato addosso", ha affermato il segretario provinciale del sindaco di polizia Sap di Livorno Luca Tomasin. "Dobbiamo ringraziare il questore vicario, Paolo Rossi", ha spiegato Tomasin, "per come ha gestito la situazione e l'intero servizio, altrimenti sarebbero potute finire peggio per noi. La polizia si è comportata nel miglior modo possibile, nessuna provocazione da parte nostra e chi lo dice mente sapendo di mentire. È stata scritta una pagina nerissima oggi a Livorno dove a subirne le spese sono stati ancora una volta i poliziotti. Siamo già al lavoro per assicurare i colpevoli alla giustizia".

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