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Sallusti, blitz al Senato: sì al carcere per i giornalisti

Grazie al voto segreto passa l'emendamento sulla pena alternativa per i cronisti condannati per diffamazione. Decisiva la Lega

Giulio Bucchi
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I giornalisti potranno andare in carcere. Blitz al Senato, grazie al voto segreto e al sì della Lega. L'emendamento alla legge cosiddetta "salva Sallusti" proposto dalla Lega che prevede il carcere come pena alternativa nelle condanne per diffamazione è passato con 131 voti a favore, 94 no e 20 gli astenuti. Ad appoggiare la richiesta di voto segreto sono stati 55 senatori. Un anno di galera - L'emendamento della Lega prevede la reclusione fino a un anno in alternativa a multe da 5mila a 50mila euro, in caso di condanna per diffamazione a mezzo stampa. La proposta vuole così modificare la legge sulla stampa in vigore dal '48 e che ad oggi, per la diffamazione a mezzo stampa commessa con l'attribuzione di un fatto determinato, prevede la pena della reclusione da uno a sei anni e una multa. Nel testo del Carroccio si legge: "All'articolo 1, comma 1, lettera e) dopo le parole 'si appplica la pena' inserire le seguenti parole 'della reclusione fino ad un anno o'. 

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