Terremoto, altre tre scosse nella notte
Notte all'addiaccio per decine di famiglie. La Protezione civile: non è emergenza ma la gente ha paura
Notte all'addiaccio per decine di famiglie del comprensorio del Pollino investito da una forte scossa di terremoto. La paura non ha abbandonato le popolazioni dei comuni più colpiti, anche a causa del ripetersi di altre scosse di minore intensità che hanno tenuto in costante allarme le autorità e la cittadinanza. A Mormanno, il centro maggiormente esposto ai movimenti tellurici di queste ore, Comune e Prefettura hanno allestito un centro di ricovero all'interno del liceo scientifico, dove hanno trovato riparto diversi nuclei familiari. In molti hanno dormito in auto, nei camper o in altri alloggi di fortuna. Situazione analoga a Laino Borgo, altro centro interessato dal terremoto. Stamani, a complicare la situazione, è arrivata la pioggia. Sono intanto in corso le verifiche sulla situazione di edifici pubblici e privati messi a dura prova dallo sciame sismico che investe l'area da circa due anni. Panico e scetticismo I cittadini sono spaventati, per questo nonostante le rassicurazioni non tornano a casa. Preferiscono passare la notte (che ormai comincia a diventares sempre più fredda) all'addiaccio. Il capo della Protezione civile Franco Gabrielli ha detto che la situazione "non è tale da dover dichiarare lo stato di emergenza nazionale". Ma la gente non è tranquilla. A pochi giorni dalla sentenza choc dell'Aquila che ha condannato a sei anni di reclusione i membri della Commissione Grandi Rischi ("Se la protezione civile ci convocherà, ripopnderemo ha detto il fisico Luciano Maiani che nei giorni scorsi ha rassegnato le dimissioni dalla presidenza) che a riunione del 31 marzo del 2009. pochi giorni dal grande sisma aveva rassicurato gli aquilani sull'improbabilità di una forte scossa. Impossibile stare tranquilli, ascoltare i consigli degli esperti che invitano a tornare a casa.